L’abbiamo detto tante volte: per bere bene non è necessario spendere un capitale. Un concetto valido per i rossi e per le bollicine e ovviamente anche per i bianchi fermi. Vini che vengono da grandi territori e da aziende che lavorano all’insegna della qualità ma che possono essere acquistati senza sacrifici e che non avranno nulla da invidiare ai fratelli più blasonati. Ne abbiamo selezionati alcuni, anche molto diversi tra di loro, provenienti da regioni distanti l’una dall’altra.
NB: Se pensate che 20 euro non sia una soglia d’ingresso bassa per un vino, provate a calcolare quanto possano costare bottiglia, capsula, tappo, etichetta e trasporto. Poi ne riparliamo, e capiamo quanto costano uva, vino, tempo e vinificazione.
Dal Trentino-Alto Adige arrivano vini che raccontano un territorio unico, porta d’accesso al Mediterraneo dalla Mitteleuropa. Vini come Vette di San Leonardo, Sauvignon Blanc fresco e minerale che deve il suo nome alle imponenti cime che incorniciano i vigneti in cui nasce.
Oppure de ViTE, la cuvée di alta montagna firmata J. Hofstätter, che nasce da tre varietà: Pinot Bianco, Müller Thurgau e Sauvignon, fruttato e floreale, perfetto da abbinare a piatti vegetali.
Un inno alla sua regione di provenienza è T friulano di Collavini: vino classico da aperitivo e da antipasti a base di pesce, si sposa con la cucina locale, dal risotto con gli asparagi di Tavagnacco al prosciutto di San Daniele.
Veneto e Lombardia sono terre di bollicine, dal Prosecco al Franciacorta fino all’Oltrepò, verissimo. Ma ci sono anche grandi bianchi. A partire da un Riesling Renano prodotto in provincia di Pavia, Riёs di Conte Vistarino, profumatissimo e avvolgente, per arrivare a Lugana San Vigilio di Selva Capuzza, prodotto a Desenzano sul Garda, fresco ed equilibrato, ideale come vino da aperitivo, o per accompagnare insalate e pesce azzurro.
Ancora in prossimità del Garda, a Custoza, nasce Cà del Magro Custoza Superiore Doc di Monte del Frà, di colore giallo paglierino intenso con leggeri riflessi dorati. Al naso rivela grande intensità e complessità olfattiva conferita dai profumi floreali di camomilla e fiori bianchi ma anche da quelli fruttati.
Tante le proposte che arrivano dal Piemonte, a partire dalle Langhe: il Luna d’Agosto Chardonnay Langhe Doc di Ca’ del Baio, distribuito in Italia da Compagnia del Vino, racchiude in un calice le nuance aromatiche della bella stagione: delicatamente fiorito e fruttato, svela note che ricordano agrumi e frutti esotici. Il Langhe Favorita Doc Emanuella di Pasquale Pellissero, con la sua grande personalità, non si accontenta di pesci e carni bianche, ma si sposa con ravioli di magro, torte salate e formaggi.
Ancora il Colli Tortonesi Timorasso Doc Il Poggio di Gavi nel cui profumo si fondono note minerali, fiorite di camomilla, fruttate di prugna e di mandorle tostate; un vino elegante e furbo nella sua versatilità, adatto tanto a una grigliata di carni bianche quanto a una selezione di formaggi di capra.
In Toscana il bere bene è di casa, e quando si parla di bianchi non c’è che l’imbarazzo della scelta, anche con un occhio al portafogli. Torricella di Ricasoli, Toscana Igt cento per cento Chardonnay, elegante e complesso, può essere sorseggiato anche dopo diversi anni trascorsi in bottiglia.
Profuma del mare della Maremma il Vermentino Maremma Toscana Doc Vigna Fiorini di Cantina Vignaioli Morellino di Scansano, ottenuto da un blend di uve Vermentino e Viognier, entrambe da vendemmia tardiva: è un vino bianco secco con ricche sfumature dorate, dal profumo di ginestra e frutta e dal gusto fresco, sapido e asciutto, ideale per accompagnare piatti di pesce, carni bianche o formaggi freschi.
Ancora Vermentino, ancora Maremma con Fonte delle Serpi Vermentino della Maremma Toscana Igt, compagno ideale di una grigliata di pesce.
Poi L’Umbria, con lo Chardonnay di Arnaldo Caprai, e più a Sud la Campania, con il Fiano di Avellino Montelapio con la sua intensa tipicità, mentre la Sardegna trova il suo rappresentante perfetto in V Vernaccia IGT Isola dei Nuraghi Bentu Luna, dalla grande eleganza.
E poi la Sicilia. Rina Ianca unisce – in un blend di straordinario fascino – il Grillo (al settanta per cento), varietà autoctona siciliana per eccellenza, con il Viognier (al trenta per cento), vitigno francese che a Santa Tresa ha trovato le condizioni climatiche ideali. Si abbina a antipasti di pesce e molluschi, a primi piatti con condimenti di pesce e verdure, a secondi di pesce e crostacei. Ottimo anche con salumi. L’Etna Bianco Doc di Cottanera, da uve cento per cento Carricante, profumato di limone e di cedro, di fiori d’arancio e di gelsomino, è il compagno perfetto per i crudi di mare e per i piatti vegetariani speziati.
Per finire non si può non lanciare lo sguardo oltralpe e pensare alla Francia. Perché anche i vini francesi possono essere accessibili oltre che buoni, contro tutti i luoghi comuni. Il Riesling del Domaine Viticole de la Ville de Colmar, dal colore giallo tenue con riflessi platino, sprigiona al naso un caratteristico bouquet di agrumi e fiori bianchi. Al palato è vivace e fresco, perfetto da abbinare non solo ai frutti di mare, ma anche a formaggi caprini o di pecora.
Il profumatissimo Viognier di Domaine de La Baume, con il suo finale fresco e speziato, è perfetto da abbinare a cucina asiatica, pesce in salsa e carni bianche. Dalla Valle della Loira arrivano M de Montgueret Saumur di Château de Montgueret da uve cento per cento Chenin Blanc, elegantissimo, fresco e profumato, oppure Château de Fesles La Chapelle Anjou Blanc, rotondo e setoso.