Le date da segnarsi sono quelle dal 12 al 16 gennaio 2024. È allora che andrà in scena la Milano fashion week delle collezioni maschili per l’autunno-inverno 2024-2025. Ad annunciarlo, durante la conferenza stampa indetta dalla Camera nazionale della moda italiana, sono stati il presidente dell’associazione, Carlo Capasa, e Alessia Cappello, assessora allo sviluppo economico del Comune di Milano, con deleghe alla moda e al design. Un calendario composto da ventidue sfilate fisiche e cinque digitali, trentanove presentazioni con otto eventi, per un totale di settantaquattro appuntamenti. E nonostante i numeri e i volumi non siano assolutamente paragonabili a quelli della settimana della moda donna, le percentuali di crescita e la rilevanza di questi quattro giorni sono da sottolineare.
«Creatività, innovazione, qualità e sostenibilità sono le leve principali per il continuo sviluppo del sistema della moda italiana», ha affermato Carlo Capasa. «Il calendario della Fashion week che presentiamo si rivela ricco di appuntamenti che dimostrano il primato italiano nella moda maschile. Le previsioni di chiusura dell’anno 2023 segnano per l’industria della moda italiana una crescita del fatturato del quattro per cento, per un totale di circa centrotre miliardi di euro. Il venti per cento del fatturato abbigliamento e accessori pari a undici miliardi, è rappresentato dalle collezioni maschili, in crescita del cinque per cento rispetto allo scorso anno. Si tratta di segnali incoraggianti e di una conferma della forza dei nostri brand e del Made in Italy nel mondo».
In effetti, gli appuntamenti con Milano e Parigi rappresentano gli ultimi baluardi dello stile maschile, considerata l’ormai inesistente Fashion week londinese dedicata così come quella di New York. Tra le novità e i nuovi ingressi tra le presentazioni si sottolineano i nomi di Mordecai – brand fondato quest’anno da Ludovico Bruno, con esperienze tra Ambush e Moncler, che ha già titillato la curiosità degli esperti del settore – così come quello di Institution By Galib Gassanoff. Un passato nel quale ha condiviso le redini della direzione creativa di Act n1 insieme a Luca Lin, Gassanoff torna così alla Fashion week con un progetto solista, a metà tra arte e moda.
Inoltre, dopo aver annunciato neanche un mese fa la direzione creativa della sua Black Label, andata a Todd Snyder – designer americano da sempre incentrato sulla ricostruzione di uno stile formale statunitense – Woolrich ha deciso di presentarne il debutto proprio nella città della Madonnina. A sfilare per la prima volta sarà invece Stone Island. A rappresentarne visivamente l’identità, come succede per ogni edizione, c’è una campagna realizzata nella Metropolitana alla fermata Missori, e firmata dalle fotografie di Carmine Romano e dallo styling di Roberta Astarita, giovane professionista che ha già collaborato con magazine di prestigio come Vogue Italia. Negli scatti, i modelli indossano le collezioni di Mordecai, Gams Note, MTL Studio, ViaPiave33, Çanaku e Federico Cina.
Proprio quest’ultimo – intervistato da Linkiesta Etc per il numero nelle edicole, dedicato al sogno – tornerà a sfilare, raccontando la sua idea di maschile (e femminile) mutuata da un’infanzia poetica in Emilia-Romagna, il 13 gennaio. Nella sezione “big” si ritrovano invece nell’edizione dedicata all’uomo Gucci (che sfilerà il 12 gennaio), Fendi, Dolce & Gabbana, Neil Barrett, Prada e JW Anderson, che continua a scegliere Milano per il suo show menswear. Ormai trapiantato da Londra in Italia da diverse stagioni – solo in occasione delle fashion week, con un ufficio stile che invece è saldamente ancorato a West London – torna JordanLuca.
Il brand guidato da Jordan Bowen e Luca Marchetto, coppia angloitaliana nella vita e sul lavoro, è in effetti responsabile di aver portato a Milano un’attitudine e una scena legata al clubbing assai distante da ciò a cui la città della Madonnina è storicamente abituata. Formazioni diverse ma complementari – Bowen dal “cappellaio matto” Stephen Jones, Marchetto da Vivienne Westwood – l’approccio a una sartorialità ruvida, che mescola vestiti a stampe floreali drappeggiati per lei a latex e cappotti dalle spalline esagerate, è un viaggio lisergico in un mondo parallelo con le casse che pompano beat e club culture. E proprio per questo motivo, ad essere atteso quanto il loro show è l’afterparty del brand, che si terrà nello stesso luogo della sfilata, negli ex depositi ferroviari di via Ferrante Aporti.
Per chi si trovasse nella città della moda italiana e volesse godere anche di eventi culturali il calendario sottolinea la presenza delle molteplici mostre cittadine attive, una su tutte quella aperta a inizio dicembre all’Armani Silos, Aldo Fallai x Giorgio Armani 1977-2021, che racconta tramite le foto il lungo rapporto di collaborazione tra lo stilista e il fotografo che ne ha scolpito l’estetica degli inizi. Inoltre, il 12 gennaio Kiton inaugura in Triennale la mostra curata da Luca Stoppini, Tailoring School: a Journey into education. Il progetto, dedicato alla formazione, prende le mosse dall’esperienza della scuola di Alta Sartoria che il brand napoletano ha fondato nel 2000. «Milano torna ad essere la casa della moda con la prossima Fashion week Men’s Collection di gennaio», conclude Alessia Cappello.
«Un calendario fitto di appuntamenti, tra sfilate, presentazioni ed eventi per raccontare la creatività e lo stile delle più prestigiose maison e di stilisti emergenti, ma anche un’occasione per promuovere le straordinarie eccellenze artigianali italiane, simbolo di tradizione e allo stesso tempo sempre più orientate verso l’innovazione e la responsabilità ambientale e sociale. Valori in armonia con l’identità di Milano e il suo impegno per il futuro. Anche in questa edizione siamo al fianco di Cnmi veicolando la campagna di comunicazione, del resto, la moda rappresenta un pilastro fondamentale per la crescita economica, l’occupazione e la reputazione internazionale della nostra città, mai così attrattiva come in questo ultimo anno».
La kermesse, ai blocchi di partenza, prenderà il testimone dal Pitti di Firenze, dove, dopo anni, sarà proprio un designer italiano, Luca Magliano, che solitamente sfila nella cornice della settimana della moda maschile, ad avere l’onore di partecipare come guest designer il 10 gennaio. E l’inizio del lungo pellegrinaggio di giornalisti e buyer, tra le capitali mondiali della moda, sembra già vicino.