Al dipartimento di Stato risulta che per lo meno dal 2014 il regime putiniano starebbe cercando di orientare le elezioni all’estero a colpi di campagne di disinformazione e finanziamenti. Una guerra ibrida peraltro erede di una antica tradizione nazionale, che in Italia ha trovato obiettivi facili. Non solo l’Italia, però. Il 12 febbraio Viginum, l’organismo francese di monitoraggio della disinformazione estera, ha infatti annunciato di aver rilevato i preparativi per un’importante campagna di disinformazione in Francia, Germania, Polonia e altri paesi europei, collegata sia al secondo anniversario dell’invasione dell’Ucraina da parte di Vladimir Putin che alle elezioni del Parlamento europeo a giugno. In particolare, Viginum ha affermato di aver scoperto una rete russa di centonovantatré siti web che ha chiamato in codice «Kombat Portal».
La maggior parte di questi siti sono stati creati anni fa, e molti di essi sono diventati inattivi. Ad esempio, topnews.uz.ua. Dal 2022 ne sono stati però creati più di cinquanta, come news-odessa.ru o pravda-en.com. Il traffico attuale verso questi siti, che esistono in lingue come francese, tedesco, polacco e inglese, è in realtà per il momento molto basso. Ma le autorità francesi ritengono che possano essere pronte ad attivarsi in modo aggressivo in una possibile nuova «massiccia» ondata di disinformazione russa.
Viginum ha monitorato questi siti, tra settembre e dicembre 2023. Ha concluso che non generano notizie in sé, ma sono piuttosto progettati per diffondere contenuti «fuorvianti o falsi» sulla guerra in Ucraina, sia sui siti web che attraverso i social network. L’obiettivo di fondo è minare il sostegno all’Ucraina in Europa. Secondo le autorità francesi, la rete sarebbe controllata da un’unica organizzazione russa.
Non a caso, l’annuncio è stato dato nel giorno in cui Emmanuel Macron ha ricevuto a Parigi il nuovo primo ministro polacco Donald Tusk, e poi sempre a Parigi si sono visti i ministri degli Esteri di un cosiddetto «Triangolo di Weimar» costituito da Francia, Germania e Polonia. Sono appunto questi anche i principali Paesi bersaglio della campagna russa. «Siamo in un momento di vulnerabilità prima delle elezioni europee», ha ammesso il ministro degli Esteri francese Stéphane Séjourné, ministro francese degli Affari esteri.
Per la Francia, la scoperta di quest’ultimo sforzo di destabilizzazione russo arriva dopo una serie di campagne già attribuite a Mosca. Lo scorso novembre, in particolare, il Quai d’Orsay aveva denunciato una «operazione di interferenza digitale russa» che diffondeva foto di stelle di David stampate sui muri di un quartiere parigino, con l’obiettivo di alimentare la tensione intercomunitaria in Francia poco dopo l’inizio del conflitto tra Israele e Hamas.
Viginum ha poi rilevato una rete di 1.095 bot su X (ex Twitter), che ha pubblicato 2.589 post, e la ha collegato a un complesso Internet russo chiamato Recent Reliable News, noto per aver clonato i siti web dei media occidentali per diffondere notizie false. L’Ue ha definito questo complesso «Doppelgänger». Nel giugno 2023 la Francia ha ritenuto la stessa rete responsabile della clonazione di diversi siti web mediatici francesi, nonché del Ministero degli Affari Esteri francese. Sul sito web clonato del ministero, gli hacker avevano pubblicato una dichiarazione falsa sulla introduzione di una «tassa sulla sicurezza» dell’1,5% per finanziare gli aiuti militari all’Ucraina.
Con l’avvicinarsi della campagna elettorale per il Parlamento europeo, si ritiene la Francia sarebbe diventata per il Cremlino un obiettivo su cui concentrare il tiro. Secondo un articolo pubblicato a dicembre sul Washington Post), i documenti del Cremlino mostrano che la Russia ha intensificato i suoi sforzi per minare il sostegno francese all’Ucraina. Putin anche un chiaro interesse a fomentare la divisione in Francia, in un momento in cui Marine Le Pen è in testa nei sondaggi per le presidenziali del 2027. La leader dell’estrema destra, che ha finanziato le precedenti campagne col prestito di una banca russa, è colei che più beneficia per la polarizzazione politica della Francia.