L’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente (Unrwa) non è neutrale nella crisi Israelo-palestinese e non è in grado di rispettare i valori di solidarietà e assistenza umanitaria che richiederebbe un’istituzione del genere. Per questo motivo c’è una proposta per farla confluire nell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr). L’idea è del senatore di Italia Viva Ivan Scalfarotto, che ne ha parlato durante la “Conferenza internazionale per un futuro oltre l’Unrwa” attualmente in corso a Ginevra.
Nel video-messaggio trasmesso alla conferenza, Scalfarotto chiarisce subito che «la missione imperativa di sostenere i rifugiati trascende i confini e l’ideologia», ma «le agenzie Onu devono necessariamente mantenere la loro neutralità in tutti gli scenari in cui agiscono».
Quest’oggi partecipo alla “Conferenza internazionale per un futuro oltre l’UNRWA” (International Summit for a future beyond UNRWA), che si tiene a Ginevra con un breve intervento di saluto, in cui propongo la fusione dell’UNRWA nell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i… pic.twitter.com/CyyDslQLNQ
— Ivan Scalfarotto 🇮🇹🇪🇺🇺🇦 (@ivanscalfarotto) February 26, 2024
Il riferimento è chiaro: a fine gennaio erano emerse le prove di come almeno dodici dipendenti dell’Agenzia per i rifugiati palestinesi avessero legami con la strage di Hamas del 7 ottobre contro Israele. Sei facevano parte del gruppo di militanti palestinesi che hanno ucciso milleduecento persone nell’attacco più feroce contro gli ebrei dai tempi dell’Olocausto.
«L’Unrwa è l’unica agenzia per i rifugiati dedicata a una specifica situazione, quindi a uno specifico gruppo di persone, e la ragione di questa sua unicità è che la nascita di dell’agenzia è legata alla creazione stessa dello Stato d’Israele e al fatto che non si fosse configurata la soluzione dei due popoli due Stati così come la immaginava comunità internazionale», dice Scalfarotto a Linkiesta. «Per giustificare questa specificità l’agenzia dovrebbe operare nel rispetto di tutti i principi delle stesse Nazioni Unite, quindi la solidarietà verso i rifugiati, ma anche l’imparzialità e la neutralità, perché le Nazioni Unite devono avere un ruolo tecnico, puramente umanitario. Nel momento in cui quest’agenzia è diventata sostanzialmente sostenitrice della posizione di una sola delle parti in causa ci si deve chiedere se sia giustificato che mantenga la sua specificità. Secondo me, a questo punto, può farlo l’Unhcr».
La Conferenza internazionale per un futuro oltre l’Unrwa è organizzata da UN Watch, che si occupa di verificare la qualità del lavoro delle Nazioni Unite, affinché assuma posizioni equilibrate. È un’agenzia che secondo molti osservatori ha un punto di vista molto vicino a Israele, ma il suo obiettivo è bilanciare le tendenze di un’Organizzazione che nei decenni ha preso posizione contro lo Stato ebraico più volte di quanto non abbiano fatto ad esempio con l’Iran, che addirittura presiede il Forum sui diritti umani delle Nazioni Unite.
Il vertice internazionale di oggi serve proprio per offrire una panoramica sulla situazione umanitaria a Gaza e pianificare un futuro oltre l’Unrwa, con l’obiettivo di «sviluppare un programma d’azione per la comunità internazionale, garantire pienamente i bisogni umanitari e di altro tipo degli abitanti di Gaza, preparandosi al tempo stesso alla transizione da un’agenzia fallita», scrivono gli organizzatori. Il vertice si svolge come evento collaterale all’apertura del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite nel 2024, che riunisce i più alti funzionari delle Nazioni Unite, tra cui il segretario generale Antonio Guterres e i ministri degli Esteri di tutto il mondo.