Questo è un articolo del nuovo numero di Linkiesta Etc dedicato al tema del tabù, in edicola a Milano e Roma e negli aeroporti e nelle stazioni di tutta Italia. E ordinabile qui.
Al netto del suo fascino misterioso, una cava di granito sembra strutturata apposta per aumentare l’intensità e la qualità dei suoni che si insinuano tra i suoi spazi. Una cassa di risonanza perfetta per chi vuole portare la sperimentazione musicale in un’altra dimensione. Non è un caso che Nextones, festival internazionale che quest’anno si terrà da giovedì 18 a domenica 21 luglio, abbia scelto una location del genere per celebrare il rapporto atavico tra natura e musica elettronica.
L’evento, alla sua undicesima edizione, fa parte del programma estivo di Tones Teatro Natura, progetto di Tones on the Stones, che ha riqualificato l’ex sito industriale di Cava Roncino, nel borgo di Oira, piccola frazione del Comune di Crevoladossola (Provincia del Verbano-Cusio-Ossola): da luogo dimenticato è diventato un teatro a cielo aperto a disposizione dei residenti in Val d’Ossola e di cittadini curiosi provenienti da ogni angolo d’Italia e del mondo. Nel 2019, con l’arrivo dell’agenzia creativa Threes Production, è approdato nella cava un’approccio culturale fondato sull’ecologia e la poliedricità delle discipline artistiche.
Si tratta della stessa filosofia applicata al festival Terraforma Exo, che il 16 giugno ha chiuso la sua prima edizione fuori da Villa Arconati (Bollate), animando per un weekend il parco Sempione e la Triennale di Milano. Proprio come Terraforma, anche Nextones non è un semplice festival di musica elettronica, ma un contenitore multidisciplinare di performance musicali, installazioni site-specific e set audiovisivi dal vivo. Quest’anno l’appuntamento si aprirà giovedì 18 luglio agli Orridi di Urezzo, il «Grand Canyon del Piemonte», con un live della violoncellista e musicista elettronica Lucy Railton. A una ventina di minuti di auto c’è Tones Teatro Natura, il cuore di Nextones da venerdì 19 in poi.
Il programma è ricco e pensato per spaziare il più possibile: dal sound design di Lanark Artefax all’esperienza internazionale di Robert Hood (uno dei pionieri della techno), passando dal live show audiovisivo del produttore elettronico Cosimo Damiano e il designer Domenico Romeo; dal Canada arriverà poi la dj Marie Davidson, che a marzo ha pubblicato un singolo – Y.A.A.M. – in grado di testimoniare il suo riavvicinamento alla cultura del clubbing.
Nextones, però, va al di là della scaletta messa nero su bianco dall’organizzazione. Chi ha acquistato il pass dedicato, infatti, può portare con sé una tenda e dormire sotto le stelle nell’area camping, uno spazio mistico contraddistinto da una vita propria, dove la musica non finisce mai e la natura può essere vissuta in modo lento, spirituale. Obiettivo dichiarato per il 2024 è quello di stimolare quindi una riflessione sulla relazione primordiale tra essere umano e ambiente.
Quale tabù più ancestrale di questo? Nessuno. Perché l’ambiente non è solo il palco dove un certo mondo culturale cerca intrattenimento. E chi di questo universo fa parte, ha il privilegio (e la responsabilità) di fare un passo in più. Un ruolo riassunto perfettamente dalle parole di Ruggero Pietromarchi, co-fondatore e direttore artistico di Threes Productions: «L’impatto in termini di sensibilizzazione non è immediato, ma serve una visione a lungo termine. Quale altro mezzo è più evocativo delle arti per sviluppare un senso critico nelle persone?».