Barcelona by nightLa nuova gastronomia catalana da scoprire in una serata gourmet

Casa Bonay è il punto di partenza e arrivo di questa esperienza, ma c’è molto altro. Come la cucina catalana moderna del Tiberi Bar, le “vibes” latine nel quartiere Eixample e l’atmosfera mistica del Bar Brutal, un locale storico che diventa Can Cisa per chi vuole cenare

Vereda Bar (ph. Stefania Zanetti e Matteo Bellomo)

Se sei uno di quei viaggiatori a cui piace trovare nelle tue mete punti di riferimento che fungano da nido e trampolino elastico allo stesso tempo, luoghi in cui poterti sentire a tuo agio mantenendo la curiosità viva e incontrare persone con interessi comuni, sei nel posto giusto.

Casa Bonay, il punto di partenza e arrivo di questa esperienza, ti invoglia a restare e tornare, annullando il bisogno di sovra-stimolazione e desideri continui, permettendoti invece di riflettere. Perché anche un viaggio va metabolizzato, e spesso nella vita quotidiana non abbiamo il tempo per farlo.

Casa Bonay (ph. Stefania Zanetti e Matteo Bellomo)

Ci eravamo lasciati nel tardo pomeriggio, dopo qualche seduta di shopping etico e vari caffè. Se desideri un’ora conviviale nel senso più elegante del termine e scoprire come un concetto può diventare tangibile, punta sul Tiberi Bar, sperando che ci sia posto dato che non si può prenotare. Il fondatore è architetto, e lo si percepisce già osservando il locale dalla vetrina, che contrasta con quelli del vicinato. La pulizia, i colori e l’uso dei materiali sono coerenti con l’ottima selezione di vini naturali e i piccoli piatti serviti in versione moderna delle pietanze catalani. Il bar è la sede del Tiberi Club, un collettivo creativo attivo da anni, che vuole reinventare l’atto del mangiare risvegliando nuove sensazioni.

Tiberi Bar (ph. Stefania Zanetti e Matteo Bellomo)

Dopo una giornata densa di input e con la voglia di aperitivo, il consiglio è di affidarsi a un bar che, attraverso la proposta di vini naturali e piatti rigorosamente biologici e locali, vi stupirà per i suoi valori che veste senza compromettere stile e benessere.

Vereda Bar nasce dalla ristrutturazione di un piccolo spazio commerciale a due piani abbandonato, materializzando il suo ideale culinario di sostenibilità sociale e ambientale dello chef e del proprietario italiano. Situato nel quartiere Eixample, trae il suo nome dalle “veredas” latinoamericane, spazi di aggregazione e socializzazione ai lati delle strade. Il colore verde intenso presente nei dettagli architettonici e degli interni è in linea con le tapas proposte nella loro versione più salutare. Le grandi finestre favoriscono una connessione perfetta tra interno ed esterno, permettendo di godere dell’effervescenza della strada.

Se avete ancora sete, ma anche se non l’avete, fate un salto al Bar Brutal, un locale storico che diventa Can Cisa per chi vuole cenare. Nonostante sia popolare, non vi pentirete dell’esperienza. L’atmosfera è quasi mistica e intrigante grazie alle sculture animalesche alle pareti, all’approccio del personale e a una distesa di gabbie per vino in acciaio industriale. Bar Brutal, aperto nel 2013 da imprenditori veneti, è uno dei pionieri del vino naturale. La cucina di Can Cisa è basata su materie prime locali, cucinate a vista. Sarà facile scambiare quattro chiacchiere con i vicini di tavolo, sorseggiando un calice della loro etichetta di vino, potente e incisiva, nata dall’idea di quattro leggende del vino naturale della zona del Penedès.

Bar Brutal (ph. Stefania Zanetti e Matteo Bellomo)

È finalmente ora di cena e avrete sicuramente bisogno di lasciar sedimentare le vostre energie e concludere in bellezza. Al piano terra di Casa Bonay si trova Bodega Bonay, in cui la proposta culinaria varia dal mediterraneo all’internazionale, in un locale silenzioso e rispettoso, ma non per questo poco vivido. A capo della cucina troviamo Giacomo Hassan, supportato da Jordi Mirra.

Bodega Bonay (ph. StefaniaZanetti e Matteo Bellomo)

 Lo chef si muove sapientemente e concentrato, ispirato da diverse influenze e dal suo vissuto. I sapori sono profondi, gli odori stuzzicanti e i vini veraci. I piatti, alcuni dei quali disponibili a discrezione della stagione, sono tutti incredibilmente bilanciati e sfiziosi, ma se volete puntare sulle signature il consiglio è andare sui ricci di mare, l’anguilla glassata con insalata di cavolo, il guanciale di maiale brasato su pan tumaca o il tatin di carciofi con pasta fillo, che derivano tutti da ricette tradizionali rivisitate. Sarà difficile fermarsi nell’ordinare ancora qualcosa, soddisfatti e attratti da ogni pietanza che brilla negli occhi grazie alle superfici spesso lucide.

A fine cena, senza andare troppo lontano, possiamo spostarci per esplorare la penultima parte di Casa Bonay, il Nica. Questo è diviso in due parti: il Nica Bar e uno spazio che può ospitare eventi, concerti o trasformarsi in un club o in una sala concerti musica dal vivo. Se siete sfortunati, un ultimo cocktail al Libertine Bar, rilassandovi con musica selezionata dal DJ, non vi lascerà delusi. 

Nica (ph. StefaniaZanetti e Matteo Bellomo)

E se è estate, un ultimo sguardo al cielo dal Chiringuito sul rooftop sarà la conclusione perfetta. Non possiamo che aspettare con ansia le avventure del giorno successivo e ritirarci tra le nostre coperte ben areate e la luce soffusa al piano superiore.

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