Pericolo a Washington Il no vax Kennedy nella stanza dei bottoni

Mai perdonato per la feroce opposizione alle politiche mondiali anti Covid, Robert Francis Kennedy Jr. si avvia a diventare segretario di Trump per la sanità americana

«È un pessimo giorno per la sanità pubblica»: nelle parole di Apu Akkad, infettivologo presso l’Università della California del Sud c’è la sintesi delle principali reazioni dei movimenti anti Trump verso la nomina di Robert F. Kennedy Jr. a Segretario della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti. 

Kennedy è infatti un attivista no vax che ha abbracciato una serie di teorie cospirative, regolarmente confutate dalla scienza in materia di salute.

In un post su Truth Social ieri Trump ha associato alle solite dichiarazioni protezioniste, un j’accuse ai poteri forti e globali delle multinazionali. «Noi cittadini americani siamo stati schiacciati dalle lobby dell’industria alimentare e dalle aziende farmaceutiche». La sua soluzione è proprio Kennedy, l’uomo incaricato di  «ripristinare la tradizione americana della ricerca scientifica portando pratiche imperniate sulla trasparenza e rendere l’America «great and healthy again».

In risposta alla nomina di Kennedy l’organizzazione progressista Public Citizen ha dichiarato: «Robert F. Kennedy Jr è un chiaro pericolo per il servizio sanitario nazionale e non dovrebbe nemmeno essere autorizzato a entrare nell’edificio del dipartimento della salute e dei servizi umani (HHS), figuriamoci essere  messo a capo della salute pubblica della nazione».

Non è stato perdonato soprattutto l’atteggiamento del presidente durante la pandemia da Covid, a causa del quale sarebbero morte centinai di migliaia di persone. E ora l’alleanza con Kennedy e la sua nomina il quel ruolo così fortemente dipendente dalle evidenze scientifiche spaventa:«Nominando Kennedy all’HHS, Trump ci sta infilando pericolosamente dentro un’altra catastrofe sanitaria innescata da una politica aggressiva e superficiale», hanno aggiunto i vertici dell’organizzazione.

Kennedy è diventato uno dei principali sostenitori di Trump durante la campagna elettorale, il che ha sorpreso molti osservatori per le sue origini e la sua appartenenza a una delle più famose dinastie democratiche. Inoltre anche lui, come Elon Musk, ha all’attivo una lunga storia di attivismo ambientale.

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