Attrazione globaleCon la Zes unica il Mezzogiorno apre le porte al mondo

Il Sud Italia sta diventando terreno fertile per investimenti e investitori grazie alla Zona economica speciale che accorpa otto regioni. «Con l’autorizzazione unica, che sostituisce le trentasette precedenti, diventa molto più facile scegliere il nostro territorio per investire», ha detto Giosy Romano, amministratore dello strumento, dal palco del Linkiesta Festival

Lorenzo Ceva Valla

Il Mezzogiorno d’Italia sta diventando terreno fertile per investimenti e investitori provenienti da tutto il mondo. Il merito è soprattutto della Zona economica speciale per il Mezzogiorno (Zes unica). «È una specie di rivoluzione copernicana», ha detto Giosy Romano, coordinatore della Zes unica, dal palco del Linkiesta Festival, ai Bagni Misteriosi di Milano. «Gli imprenditori che si rivolgono alla struttura di missione Zes semplificano di molto le procedure per investire al Sud, con una certezza dei tempi che prima non poteva esserci e che fa tutta la differenza nella valorizzazione di un investimento».

La Zes unica è una zona con regole speciali, che ha l’obiettivo di attrarre investimenti nel territorio attraverso la semplificazione delle regole e con alcuni incentivi, diretti (come ad esempio il credito d’imposta, variabile in ragione delle dimensioni dell’impresa) o indiretti. Accorpa otto regioni del Sud Italia, per una delle Zone economiche speciali più grandi d’Europa, sia per valorizzare le risorse che già ci sono, sia per attrarre nuove risorse dall’estero.

«Sono convinto che questa non è più un’occasione da cogliere», ha detto Romano. «È un’occasione già colta: in questi undici mesi di Zes unica è stato fatto un investimento di più di due miliardi di euro. È un Sud che non si piange più addosso, è un Sud che ha già colto l’occasione. E grazie all’autorizzazione unica, che sostituisce le trentasette autorizzazioni precedentemente esistenti, diventa molto più facile scegliere il Mezzogiorno per investire».

L’intervista al Linkiesta Festival arriva proprio nel centesimo giorno di governo dello strumento da parte di Giosy Romano. Un’occasione anche per festeggiare gli ottimi risultati già raggiunti: «Ci sono circostanze che mi fanno essere particolarmente ottimista», ha detto. «Il legislatore aveva immaginato opere per seicentotrenta milioni di euro in questa fase e a dispetto da tutti gli stereotipi sul Sud Italia, tutti gli interventi programmati vengono rapidamente implementati. Siamo riusciti a programmare un’enorme quantità opere, prima era impensabile».

La precedente frammentazione del territorio adesso si è trasformata in una via per valorizzare il Mezzogiorno anche nel quadro internazionale. «La Zes unica è al centro del Mediterraneo», ha puntualizzato Romano. «È una porta per l’altra parte del Mediterraneo, si affaccia nello stesso specchio d’acqua del Marocco, della Tunisia, dell’Egitto, in un’area enorme: la Zes unica può essere una opportunità per far viaggiare le merci senza troppe limitazioni. Il Mediterraneo è possibilità di sviluppo economico, autostrada dell’acqua».

Un ottimo esempio è quello del resort a cinque stelle di Borgo Egnazia, a Maruggio, in provincia di Taranto. La Maviglia Golf & Spa Resort nasce dall’iniziativa della società svizzera Ultimate Collection guidata dall’ex banchiere italo-svizzero e proprietario del Southampton, Nicola Cortese. Progettato da Oppenheim Architecture e dagli architetti paesaggisti Enea, il resort occupa oltre duecento ettari e ha richiesto un investimento di circa duecento milioni di euro (dodici milioni solo per l’acquisto della proprietà). «L’area di Taranto è da sempre vista come un luogo di industrializzazione sbagliata, dove gli investimenti si perdono», ha concluso Romano. «Invece l’investitore, che veniva dall’estero, non poteva credere ai suoi occhi: grazie alla rapidità delle nostre autorizzazioni in appena trenta giorni è riuscito ad avere il titolo per iniziare i lavori sul territorio. È un grande risultato e questo dimostra quanto grazie alle autorizzazioni uniche possa essere facile venire a investire nel Mezzogiorno».

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