Le MarcopolineCapitolo 9 – Siamo arrivate a Pechino!

Escaping Qingdao

Ebbene si, Signori e Signore, ebbene si. Siamo arrivate a Pechino! Urra’! 🎉 🎉 🎉

Giorno numero 21: ore 7.15 apro un occhio e controllo il mio codice verde… nulla di nuovo sul fronte orientale. Le bambine saltano già sul letto pronte per uscire come delle molle.

Alle 10.50 bussano alla porta. I nostri amici in tuta, mascherina, occhiali e visiera sono venuti a prenderci, si caricano le valige e ci guidano lungo il luuuuungo corridoio. In fondo la luce. Che emozione!

In stazione, in un angolo (letteralmente), attendiamo fino all’ultimo momento possibile: “Non vi preoccupate, vi faranno passare per il fast track e non perderete il treno.” Il G208, treno ad alta velocità, che in 3h e 27 percorrerà i 775 km che ci separano da Beijing South.

Cominciamo a scalpitare, manca un quarto d’ora! E … apriti sesamo! In direttissima arriviamo sul binario dal passaggio segreto.

🌟 Via verso casa! 🌟

Con puntualità svizzera, il treno lascia il binario. Il nostro vicino ci accoglie con un sonoro rutto da baritono! Le bambine mi guardano, perplesse. Mica penseranno sia stata io?!?!? Non sanno se ridere e fare le indignate! Il codice verde per Pechino non l’ho ancora ottenuto, ma ormai siamo saldamente ancorate sui nostri sedili … hai voglia a scaricarci, ora. La hostess non si sconvolge più di tanto, chiama una poliziotta di bordo, la quale gentilmente mi dice che mi devo registrare. Io scarabocchio nomi, passaporti e numero di telefono su un foglio e la storia si conclude cosi … veramente, tanto rumore per nulla!

E’ grigio, pioviggina, è l’ultimo giorno lavorativo prima del lungo weekend del festival di autunno, c’è un traffico della malora. Le bambine, dopo mesi passati tra UK e Italia con vita sociale ridotta e distanziamenti vari + gli ultimi 21 giorni senza veder anima viva se non la loro adorata madre, sono un po’ shoccate dalla marea umana che scende dal treno e si accalca impaziente davanti alle scale mobili per l’uscita. Uno sull’altro. Siamo tornati a casa: mors tua, vita mea!

Nel frattempo, il mio codice e’ cambiato: “no abnormal conditions”. Devo offendermi?!? Ma e’ il chiaro segnale che siamo state accettate 🥳 🥳 🥳! Regalo: PCR!

Mami, quando arriviamo da zia?” Ebbene si, perchè lo zucchero per far andar giù la pillola è la zia che ci aspetta a braccia aperte sulla soglia del stesso compound da dove l’abbiamo salutata il 28 gennaio 2020. Un flash! Cosa e’ successo all’ultimo anno e mezzo?? Lacrime, baci e abbracci. Grandi emozioni!

Da questi primi momenti, poco mi sembra cambiato.

Unica incongruenza che mi colpisce: tutti hanno la mascherina, anche fuori, anche in bici o sul triciclo (prima o poi me ne comprerò uno!) e sotto la pioggia. Ma non era questo il Bengodi dove si poteva girare liberi e leggeri lontano dal malefico male?

Domani chiederò, andrò a fare una passeggiata, in ufficio. Domani si comincia a 🚴!

Ma questa e’ un’altra storia!

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Capitolo 1 – Due piccole Marco Polo ed io

Capitolo 2 – Pechino val bene una quarantena e…

Capitolo 3 – La perfetta valigia della quarantena

Capitolo 4 – “Ma sei proprio sicura di voler tornare laggiù?”

Capitolo 5 – E vai di quarantena…

Capitolo 6 – Il weekend in quarantena: Insalatissime e Justin

Capitolo 7 – Nel mezzo del cammin di nostra quarantena

Capitolo 8 – Cambusa quasi finita, inizia il conto alla rovescia

Capitolo 9 – Siamo arrivate a Pechino

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