Snap inc., la società a cui fa capo Snapchat, ha messo in moto una delle più grandi quotazioni nel settore dell’hi tech degli ultimi tempi. Il fantasmino giallo si è presentato a Wall Street con una valutazione di 22,2 miliardi di dollari, dichiarando di fatturare all’anno oltre 400 milioni di dollari grazie ai 158 milioni di utenti attivi ogni giorno. Ma alcuni hanno dei dubbi: Snapchat vale davvero tutti questi soldi?
Primo nel settore social a proporre instant messagging di foto e video visualizzabili per sole 24 ore, ha dato il via a una rivoluzione che si è diffusa a macchia d’olio tra giovani e giovanissimi che fin da subito hanno apprezzato l’idea, facendo diventare Snapchat un fenomeno potentemente virale a poche settimane dal lancio dell’app. È così che il fantasmino ha iniziato a fare gola ai colossi del web, al punto che anche il “luminare” Zuckerberg ha offerto a Bobby Murphy ed Evan Spiegel – i due co-founder di Snapchat – la stratosferica cifra di 3 miliardi di dollari per comprare l’app. Si sarebbe trattato della più grossa acquisizione nella storia di Facebook, (Instagram era stato pagato “solo” 1 miliardo); ma per i fondatori l’app non era in vendita.
Allora, un po’ come un bambino che fa i capricci, Zuckerberg e il suo team hanno deciso di “vendicarsi”, introducendo sul social fotografico Instagram le cosiddette IG Stories, cioè vere e proprie storie in cui ogni utente ha la possibilità di raccontare in pillole formato foto e video tutto quello che vuole. Ricorda qualcosa, vero?
Primo nel settore social a proporre instant messagging di foto e video visualizzabili per sole 24 ore, Snpachat ha fatto gola fin da subito ai colossi del web. Dopo il rifiuto per l’acquisizione da parte di Facebook e l’introduzione delle Instagram Stories, è iniziato un vero e proprio declino per l’app con il fantasmino
Dallo scorso 2 agosto ad oggi, gli utenti che hanno iniziato a usare Instagram Stoires sono cresciuti rapidamente, al punto che attualmente si parla di 150 milioni di users al giorno. Le novità introdotte – tra cui la possibilità di fare video boomerang, di inserire tag, link, video live, di modificare le foto applicando dei filtri, ecc – hanno attratto molti fruitori, che progressivamente hanno abbandonato Snapchat per trasferirsi in massa su IG, dove già erano tutti iscritti.
Diventa lecito chiedersi dunque se il fantasmino valga davvero tutti quei soldi perché – per come stanno le cose ora – è indubbio che Instagram Stories stia letteralmente rubando terreno a Snapachat Stories, con conseguenze anche sull’andamento generale delle due applicazioni. Secondo una ricerca condotta da TechCrunch è evidente il diffuso declino perché «Nel complesso, da agosto a novembre 2016, i visitatori unici medi per Snapchat Stories sono diminuiti di circa il 40%».
Più facile, più immediato e sicuramente più diffuso; queste sono state le armi vincenti di Instagram. E visto il successo ottenuto, Zuckerberg ha deciso di non fermarsi lì; con il nuovo aggiornamento, infatti, sarà possibile caricare anche su Facebook le proprie storie condividendo con gli amici vari scatti della giornata, che poi spariranno dopo 24 ore esatte. «Invece di avere una foto o un video in modo permanente sulla bacheca, qualcuno preferisce condividere dei momenti in maniera istantanea. Le Facebook Stories – afferma il fondatore del social network più diffuso al mondo – sono state quindi incluse nella nuova fotocamera dell’app per dare alle persone più flessibilità nel modo in cui condividono le loro esperienze».
Se Mark Zuckerberg l’abbia fatto per risentimento, ripicca o per sano spirito competitivo rispetto al fantasmino-rivale, non ci è dato saperlo. Quel che è certo è che a Snapchat vanno i diritti d’autore e il merito per aver inventato un nuovo formato, a Instagram Stories e a Facebook Stories invece, a quanto pare, va il successo.