Offensiva antitrust48 Stati americani fanno causa a Facebook per violazione della concorrenza

Le accuse della Federal Trade Commission e di tutti gli Stati Usa tranne due mettono nel mirino il monopolio con cui il gigante di Menlo Park si sarebbe guadagnato una posizione di mercato dominante, in particolare con le acquisizioni di Instagram e Whatsapp. Ora potrebbe dover rinunciare a una delle due

AP Photo/Jenny Kane, File

Si mette male per Facebook. La Federal Trade Commission degli Stati Uniti (FTC), insieme a una coalizione di 48 Stati e distretti, hanno intentato una serie di cause antitrust contro il gigante fondato da Mark Zuckerberg. L’accusa principale è quella di pratiche anti-concorrenziali.

La prima causa, guidata dal procuratore generale di New York, Letitia James, riunisce quasi tutti gli Stati degli Stati Uniti. «Per dieci anni Facebook ha utilizzato il suo monopolio per schiacciare i più piccoli e soffocare la concorrenza», ha dichiarato. «Oggi stiamo difendendo milioni di consumatori e piccole imprese danneggiate dal comportamento del social network».

L’altra causa, quella della FTC, potrebbe arrivare a chiedere la «dismissione di alcuni asset», come Instagram e Whatsapp.

Al centro della questione è la posizione di dominio di Facebook, che potrebbe avere schiacciato la concorrenza inghiottendo eventuali avversari. Le indagini, ben note a Zuckerberg dal 2019 (le resero pubbliche gli stessi vertici della società) si sono concentrate sulle acquisizioni di Instagram (2012) per un miliardo e di Whatsapp (2014) per 19 miliardi. Entrambe le società all’epoca erano in crescita e potevano diventare nuovi scomodi soggetti nel mercato dei social. Con le due operazioni, Facebook è riuscito a riunire le più promettenti società media sotto il proprio ombrello. «Whatsapp», aveva detto prima di acquisirla, «potrebber raggiungere presto il miliardo di utenti». Ai tempi – e questa sarà la base della difesa di Facebook – entrambe le acquisizioni erano state autorizzate dalla FTC.

L’offensiva segue, di poco, un’altra iniziativa analoga, stavolta contro Google. Il gigante è stato accusato da 11 Stati americani di aver violato le leggi sulla concorrenza stabilendo un monopolio nel mercato dei motori di ricerca.