I prossimi 24 mesi saranno determinanti per il futuro dell’Unione, singoli Stati membri e cittadini, con nuove sfide, appuntaneti, scadenze, nuovi inizi e cambiamenti a livello internazionale. L’associazione Erasmo ha scelto di concentrare la propria attenzione su questo arco temporale, per analizzare gli eventi in programma con le partnership di Linkiesta, Spinelli Group, Re-Generation, Fondazione Antonio Megalizzi, Cultura Italiae, Comunita di Connessioni, Italiacamp, GaragErasmus e A2A.
Il Biennio europeo 2021/2022 apre una fase cruciale per il futuro dell’ambiente, del clima, del pianeta. Nel 2021 sono previsti appuntamenti internazionali di grande importanza, tra questi la COP 26 sui cambiamenti climatici, rinviata a novembre causa della pandemia.
L’Italia, con la presidenza di turno del G20, assunta dal 1° dicembre 2020, avrà un ruolo di primo piano nell’organizzazione della COP 26 e sarà Milano, città che si è particolarmente distinta sul fronte della sostenibilità, a ospitare dal 30 settembre al 2 ottobre la Pre-COP, la riunione ministeriale preparatoria. L’Unione europea, nonostante il rinvio della COP 26, non ha perso occasione per riaffermare il proprio impegno nella lotta al cambiamento climatico, impegno che la Commissione UE ha sancito come obiettivo prioritario nella presentazione del Green Deal europeo l’11 dicembre 2019. In quella occasione la Presidente della Commissione europea, Ursula Von Der Leyen, ha annunciato di voler rendere l’Europa il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050 e presentato la nuova strategia europea per la crescita. Un nuovo modello, quello europeo, volto a sostenere una transizione verde, equa e inclusiva, in grado di coinvolgere tutti i settori economici.
Il Piano chiama gli Stati membri, con il supporto del Just Transition Fund (Fondo per la transizione equa), a elaborare azioni attraverso il coinvolgimento di tutti i livelli territoriali. I principali obiettivi sono la decarbonizzazione del settore energetico, la ristrutturazione degli edifici, la promozione di una mobilità sostenibile, il ripristino della biodiversità. Protagonisti di questa sfida sono soprattutto gli enti locali, responsabili di oltre il 65% degli investimenti pubblici connessi al clima e all’ambiente. Questo presuppone che l’attuazione del Green Deal si sviluppi attraverso un approccio dal basso che coinvolga direttamente le comunità locali nell’individuazione dei piani nazionali di ripresa e nella definizione delle politiche ambientali.
Anche a questo scopo il Comitato europeo delle regioni ha istituito il gruppo di lavoro “Green Deal Going Local”. Il gruppo è destinato a tradurre il Green Deal in progetti concreti e finanziamenti diretti per gli enti locali e regionali, rendendoli protagonisti e consentendo loro di ottenere il supporto e gli strumenti necessari. Sempre in questa ottica la Commissione UE ha lanciato il Green City Accord, un documento con il quale i sindaci europei hanno deciso d’intensificare ulteriormente gli sforzi verso il raggiungimento degli obiettivi in materia ambientale. Non dimentichiamo che è proprio dalle città, dai piccoli e medi comuni che spesso è partita la spinta verso modelli di sviluppo sostenibili. Alcune realtà si sono mostrate all’avanguardia e hanno colto le opportunità offerte dalla transizione verde per riqualificare i propri territori e rendere le comunità più vivibili. Molteplici sono i progetti che le amministrazioni hanno attuato nell’ottica di ridurre l’inquinamento atmosferico, favorire la riqualificazione energetica, promuovere una mobilità smart, favorire piani di forestazione urbana, ridurre la produzione di rifiuti, incrementare la raccolta differenziata e gli interventi di recupero e riuso in un’ottica circolare, promuovere pratiche agricole sostenibili e politiche volte a ridurre lo spreco alimentare.
È necessario, dunque, continuare nella direzione intrapresa e accogliere con fiducia il nuovo protagonismo delle istituzioni europee sulle tematiche ambientali. Per le città e i loro amministratori è arrivato il momento di ampliare la propria capacità progettuale e farsi trovare preparati ai grandi cambiamenti e alle opportunità che deriveranno dalle ingenti risorse destinate alla transizione ecologica.
L’iniziativa di approfondimento su temi e appuntamenti del “Biennio Europeo”, indicato come “il più importante della storio dell’UE”, che Erasmo propone insieme a Italiacamp, Cultura Italiae, Fondazione Megalizzi, GaragErasmus, Re generation youth, Comunità di Connessioni e Spinelli Group, è utile proprio perché aiuta a dare attenzione a questi argomenti e, per gli amministratori locali, l’attenzione deve anche essere responsabilità diffusa per fare in modo che ogni singola comunità possa trarre beneficio da politiche e programmi comunitari che mettono al centro l’ambiente.
*Monica Tocchi – Presidente della rete nazionale “Amministratori per l’ambiente”