Un filo d’oroUna mostra di libri per immergersi nella Vienna cosmopolita di inizio Novecento

Alla Biblioteca Braidense (via Brera 28, Milano) un’esposizione con 143 testi, 13 leporelli e 178 cartoline appartenuti all’architetto e designer Otto Prutscher, simbolo di una città ironica, intelligente e colta

Richard Teschner. Luna di miele a Venezia, ca. 1920. Inchiostro su carta giapponese. 14 x 9 cm (Courtesy of Biblioteca Nazionale Braidense)

Piazza San Marco a Venezia fa da sfondo a una gita in gondola nelle acque lagunari (incredibilmente azzurre e ricche di pesci) antistanti gli edifici storici del luogo in una notte di felicità: è un viaggio di luna di miele nella romantica città italiana. Ma un mostro verde prende spazio dietro la quiete ben rappresentata dai volti tranquilli dei protagonisti. E un fluido vischioso esce dalla sua bocca. 

L’immagine fantastica (in alto) è una cartolina, dal titolo proprio “Luna di miele a Venezia”, disegnata da Richard Teschner intorno al 1920. Rappresentante perfetto di quella Vienna inizi Novecento, cosmopolita, multiforme, capace di ospitare una vivacità culturale unica e così ricca da non aver mai più avuto eguali nel mondo. Era burattinaio, musicista, drammaturgo, regista, pittore, grafico, scultore e anche illustratore eccellente. 

Questa sua cartolina, insieme a molti altri lavori tra libri e piccole opere grafiche, è esposta insieme ad altri volumi, nella mostra Un filo d’oro. La collezione Prutscher di libri viennesi per bambini alla Biblioteca Nazionale Braidense (via Brera 28, Milano). Le pubblicazioni esposte sono di un periodo compreso tra il 1900 e il 1938, anno dell’annessione dell’Austria alla Germania nazista. 

Un momento drammatico per il Paese, che aveva visto invece fiorire a Vienna ideali socialisti, addirittura utopici, ma attualizzati da una progettualità concreta rispetto all’abitare, insieme a una rete di supporto per le fasce più deboli della popolazione, oltre a un fermento culturale davvero straordinario. Non solo. La scelta di fermarsi al 1938 è anche biografica.

Franz Keim. ill. Carl Otto Czeschka. Die Nibelungen, 1924. Vienna: Gerlach und Wiedling, 13,5 x 15 cm (Courtesy of Biblioteca Nazionale Braidense)

Un passo indietro: chi era Otto Prutscher? Architetto e designer, certo. Ma come ha scritto James M. Bradburne, direttore di Brera e curatore della mostra insieme a Lara Verena Bellenghi, «la risposta è tutt’altro che lineare, proprio come Vienna stessa. Esistono molti Otto Prutscher, tanti quanti i suoi volti nel tempo. L’ambizione principale che lo accomunava a un’intera generazione di artisti viennesi era quella di creare l’opera d’arte totale». 

Era la Vienna di Klimt, di Loos, di Hoffmanstahl, di Zweig, di Freud. Era una Vienna ironica, intelligente e colta: basti pensare che le studentesse di Prutscher in occasione di un capodanno regalarono al loro professore un pezzo di carta vetrata tagliato in forma di cartolina, con una scritta sul retro che recitava: «Radicale. La migliore carta igienica del mondo. Prodotta con la polvere dei campi di diamanti dell’Africa. Molto amata a corte». 

Ma anche il carnevale era occasione di gioco, tanto che una volta Otto progettò un travestimento per moglie con un piccolo borgo arroccato su una montagna che, una volta indossato, coincideva con il sedere della signora. Due le figlie, con undici anni di differenza tra loro, cui ha dedicato una fantastica raccolta di libri illustrati per bambini, alcuni disegnati da lui stesso.

Franz von Zülow. Leporello, 1910- Haugsdorf: autopubblicato. Tempera su carta, 126 x 23 cm (Courtesy of Biblioteca Nazionale Braidense)

1938. L’architetto Prutscher è sposato con una donna ebrea e padre di due figlie, è un personaggio di spicco nella società del suo tempo. Ma deve lasciare il Paese. Ottiene dei visti per tutta la famiglia e la partenza per la Bolivia è decisa, ma lui, Otto, non ce la fa: non vuole lasciare la sua Vienna. Rimarrà con la moglie in città, riuscendo a sopravvivere alla guerra, mentre le figlie si allontaneranno. 

Hanno quindici e ventisei anni, passano dalla Svezia per poi approdare in Italia. E con loro, soprattutto con la figlia più piccola, viaggeranno i libri per bambini che il padre aveva collezionato. Quei libri supereranno ogni ostacolo, per giungere alla nipote di Otto, Beba Restelli. Che oggi ha scelto di donarli alla Biblioteca Nazionale Braidense. 

Ma torniamo al presente. Beba Restelli è stata allieva diretta di Bruno Munari e ha portato avanti il suo metodo didattico con laboratori sperimentali, corsi di formazione e progetti educativi, oltre a conservare le opere del nonno. Serendipity, ha detto Bradburne presentando la mostra. Quel termine intraducibile che raduna in sé l’idea di coincidenza e di occasione è perfetta per raccontare come si è arrivati a mettere in mostra tanta bellezza. 

Serendipity che si suscita anche nel pubblico, in viaggio lungo un percorso non lineare né cronologico, per immergersi nella Vienna di allora e in un immaginario fantastico davvero sorprendente, che racconta una storia passata ma si connette a mondi ancestrali, che conserviamo in ognuno di noi. L’opera totale è anche questo, creare serendipity e giocare con la sinestesia. Poi, certo, una mostra di libri dentro la biblioteca non è che un antipasto: serve a invogliare il pubblico a prendere quei volumi e consultarli con calma, nelle stanze fiabesche della biblioteca di Brera. Ancora serendipity

Un filo d’oro. La collezione Prutscher di libri viennesi per bambini. Biblioteca Nazionale Braidense, Milano, fino al 15 aprile 2023. Andateci con i bambini, anzi prenotate per loro un laboratorio didattico con Beba Restelli!

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