Borghi creativiA Palmanova l’arte è a cielo aperto

Nella città a forma di stella, la street art diventa un inno all’unicità del territorio del Friuli Venezia Giulia grazie all'intervento di Geometric Bang. L’artista lodigiano ha trasformato un villaggio fatto di botteghe artigiane e grandi firme della moda in un museo aperto a tutti

Uno dei murales di Palmanova Village dell'artista Geometric Bang

Se pensiamo a una stella come prima cosa il naso punta all’insù e guardiamo in cielo, nella volta blu, cercando quel puntino luminoso che brilla ogni notte. Ma se per una volta per vedere la stella vi chiedessero di salire in alto, con un elicottero, e guardare giù? Beh, è proprio quello che potrebbe accadere se la stella in questione è a nove punte e si chiama Palmanova. Non stiamo parlando quindi di una costellazione celeste, ma di una stella-fortezza, un gioiello dell’architettura militare che dal 2017 è anche Patrimonio Unesco. Volare tra le nuvole per cogliere questo piccolo capolavoro del territorio del Friuli Venezia Giulia è solo l’inizio di questa avventura in un territorio tutto da esplorare. Alle porte di questa incredibile città con la pianta a forma di stella, realizzata strategicamente a fine del Cinquecento, è possibile infatti immergersi in un’esperienza completa tra arte, gastronomia e moda. Dove? In un altro piccolo villaggio, coloratissimo: Palmanova Village, che da questa primavera è diventato un vero e proprio museo a cielo aperto, grazie al progetto artistico site-specific realizzato dall’artista Mattia Botta, nato a Lodi, classe 1984, in arte: Geometric Bang.

Vista Aerea di Palmanova (foto: Comune di Palmanova)

La combinazione di murales, neon, portici e facciate del borgo dedicato allo shopping (Palmanova Village è infatti uno dei 5 Villaggi della collezione Land of Fashion ed è un complesso commerciale di 90 negozi che si estende su circa 24mila mq) è adesso un manifesto artistico del territorio: la forma stellata della città fortezza, le palme, emblema di vittoria, il rimando all’Africa, continente molto amato dall’artista, che ritorna nelle sagome essenziali di figure umane o animali della savana che occhieggiano dalle pareti variopinte, decorano ogni centimetro pensato da Geometric Bang che racconta: «sono partito da una visione dall’alto della città-stella, grazie  alle mappe di Google maps, che ho rielaborato in forma astratta. Per il progetto Art is in the Land ho voluto celebrare l’unicità del territorio, incastonato tra le Dolomiti, le colline del Collio e il mare, avendo sempre come spiriti guida il Matisse dei “cut outs” e l’Art brut». Un’arte, la sua, del togliere, capace di tradurre con grande originalità il messaggio: «Uniqueness is today’s rebellion» (l’unicità è la ribellione di oggi). «Perché la ribellione è andare contro gli schemi, ma qui la vera ribellione è stata lavorare con la semplicità», spiega l’artista che ha anche cosparso il percorso del Village con alcuni neon come quello che riporta la scritta Palmanova capovolta o il motto, a grandi lettere Be Rebel. A coordinare nella sua totalità il progetto artistico è stato il collettivo Artlane, affiliato alla società di progettazione Lombardini22 che usa l’arte per comunicare nel sociale.

L’ingresso del Palmanova Village con l’opera a muro di Geometric Bang. Courtesy Land of Fashion

Ma il viaggio continua e a solo 20 minuti dal Palmanova Village si approda un un’altra perla del territorio: La Subida. Un luogo circondato dal bosco, dove è possibile ristorare i sensi, prima con un bagno caldo in una delle Case o Dimore dove il gusto rustico e il sound della natura la fanno da padroni. E la sera è da provare la cucina di questo country resort dalle tante anime. Due le possibilità: La Trattoria al Cacciatore e La Preda de La Subida. Il primo, aperto negli anni Ottanta da Josko Sirk e sua moglie Loredana, a cui la guida Michelin nel 2007 ha riconosciuto una stella, il secondo più informale capace di custodire i valori delle vere osterie. Tutto qui ricorda la tradizione delle antiche dimore friulane caratterizzata dagli arredi in legno che si trovano nelle prime casette costruite da Josk: Country, della Nonna e Bosco, ampi appartamenti che all’occorrenza possono ospitare più persone, i cui spazi sono stati reinterpretati nel corso degli anni, pur mantenendo lo stile rustico ed intimo che le caratterizza.

La Subida: eco villaggio nel bosco a venti minuti dal Palmanova Village. Foto: courtesy press office

Non si può lasciare il Friuli Venezia Giulia senza esser passati da Udine, che di capolavori ne ha a perdita d’occhio. Il castello per esempio offre la vista panoramica a 360 gradi tra pianura e montagne, mentre il museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Casa Cavazzini, i cui restauri sono a firma di Gae Aulenti, espone importanti opere degli artisti tra i più significativi del Novecento del panorama italiano e internazionale. Fino al 16 luglio è infatti possibile visitare la mostra Insieme che è un tuffo simbolico e artistico in opere che echeggiano momenti della propria vita, figure, ambienti, desideri e fatiche, abbracci e lacrime. In altre mostre si ammirano opere e linguaggi scelti dagli artisti per lasciare un segno forte, ma in questa è davvero impossibile vedere soltanto immagini e forme “là fuori”: ci si trova di nuovo bambini, di nuovo innamorati, di nuovo soli, di nuovo nella compagnia con cui abbiamo condiviso sogni e battaglie. È come uno specchio per l’anima, questa mostra, che comincia con un’opera che ha al centro uno specchio – quella di Salvador Dalí – e che tra le ultime opere presenta quella di Michelangelo Pistoletto, Autoritratto, dipinta appunto su metallo levigato a specchio affinché esplicitamente l’opera includa chi vi sosta dinnanzi. L’arte sembra dirci che forse è arrivato il momento in cui senza specchio ci guarderemo di nuovo negli occhi.

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