Granello dopo granelloIl cambiamento climatico sta erodendo le spiagge di tutta Europa

Secondo uno studio dello European data journalism network, in futuro i turisti potrebbero non trovare più la sabbia in diversi luoghi di vacanze balneari del Continente a causa anche dell’innalzamento del mare e dell’intervento umano

afp

Quest’estate, l’accesso alle spiagge europee è più complicato degli anni scorsi a causa delle misure di prevenzione e di distanziamento sociale per limitare la diffusione dell’epidemia Covid-19. Entro fine secolo andare al mare potrebbe essere ancora più difficoltoso a causa delle conseguenze del cambiamento climatico.

Popolari luoghi di vacanza estivi lungo le coste del Mar Mediterraneo e dell’Oceano Atlantico rischiano di perdere la loro attrattiva man mano che l’innalzamento del livello del mare, provocato dall’aumento delle temperature, si sommerà al degrado dovuto all’uomo, accelerando l’erosione dei litorali sabbiosi.

In pericolo ci sono, tra l’altro, spiagge famose come quelle di San Teodoro in Sardegna e di Lignano Sabbiadoro nella Laguna di Venezia, quelle delle isole greche di Lefkada e Lesbo rispettivamente nell’Arcipelago Ionico e nel Mare Egeo nord-orientale, quelle di Saint-Tropez in Costa Azzurra e Biarritz nei Paesi Baschi francesi, quelle di Marbella nella costa meridionale spagnola e Santa Cruz nell’Isola di Tenerife (Canarie) e quelle delle isole di San Jorge e San Miguel nell’Arcipelago portoghese delle Azzorre.

Abbiamo analizzato i dati dello studio condotto dal Joint Research Centre della Commissione europea, spiegato in un precedente articolo. In particolare, abbiamo calcolato il livello medio di erosione delle spiagge appartenenti a ciascuna municipalità nei cinque stati membri dell’Unione europea con la costa più estesa e col più intenso turismo balneare in Europa, appunto Francia, Spagna, Grecia, Italia e Portogallo.

Francia
Lungo le coste francesi l’erosione potrebbe distruggere completamente le spiagge di 387 municipalità su 687 (56%), comprese quelle dei domini d’oltremare. Nel restante 28% delle municipalità l’assottigliamento della fascia di sabbia andrà da pochi centimetri fino a un livello critico, mentre solo il 16% conoscerà un’espansione dell’arenile sabbioso soprattutto grazie a operazioni di riempimento da parte dell’uomo, soprattutto nelle aree più turistiche. Nella famosa zona di Saint-Malo in Bretagna, le spiagge arretreranno mediamente di 85 metri, ma in alcuni punti potrebbero sparire del tutto.

È interessante osservare la distribuzione su scala regionale: le municipalità della Francia metropolitana dove le spiagge andranno quasi sicuramente perse sono 33 su 49 in Aquitania (67%), 42 su 57 nel Poitou-Charentes (90%), 86 su 108 in Bassa Normandia (80%),  7 su 19 in Alta Normandia (32%), 90 su 183 in Bretagna (55%), 26 su 34 nel Nord-Pas de Calais (76%), 36 su 49 nel Pays de la Loire (73%), 7 su 10 in Picardie (70%), 8 su 59 in Corsica (14%), 15 su 33 in Languedoc-Roussillon (45%) e 8 su 51 in Provence-Alpes-Côte d’Azur (16%).

Dalle nostre elaborazioni emerge che nella Top 100 delle municipalità con le spiagge più a rischio, 60 sono situate in Francia (oltre due terzi nelle regioni di Poitou-Charentes, della Bassa Normandia e dell’Aquitania), 17 in Spagna (quasi tutte in Galizia, nelle isole Baleari e nelle Canarie), 9 in Grecia (due terzi nella parte occidentale e in Macedonia), 5 in Italia (quasi la metà in Sardegna) e 4 in Portogallo (la metà nell’arcipelago delle Azzorre).

Spagna
Lungo le coste spagnole, l’erosione potrebbe distruggere completamente le spiagge di 101 municipalità su 412 (20%), inclusi gli enclavi Ceuta e Melilla in Africa del Nord . Nel restante 46% delle municipalità l’assottigliamento della fascia di sabbia andrà da pochi centimetri fino a un livello critico, mentre almeno il 30% conoscerà un’espansione dell’arenile sabbioso. Nella famosa zona di Alicante sulla Costa Bianca, le spiagge arretreranno mediamente di 38 metri, ma in alcuni punti potrebbero sparire del tutto.

A livello regionale, sul Mediterraneo le municipalità dove le spiagge andranno quasi sicuramente perse sono 18 su 62 (29%) in Andalusia, 9 su 71 (13%) in Catalogna, 8 su 62 (13%) nella Comunità valenciana  5 su 9 (50%) nella regione di Mursia, 12 su 31 (39%) nelle isole Baleari, mentre le municipalità minacciate sull’Atlantico sono 27 su 61 (44%) in Galizia, 6 su 18 (33%) in Cantabria e 12 su 64 (19%) nelle Isole Canarie. Nel Principato delle Asturie, invece, 5 delle 11 municipalità beneficeranno di un’espansione, mentre le restanti  6 subiranno un’erosione critica delle loro spiagge, senza tuttavia perderle completamente.

Portogallo
Lungo le coste portoghesi, l’erosione potrebbe distruggere completamente le spiagge di 69 municipalità su 188 (37%). Nel restante 43% delle municipalità l’assottigliamento della fascia di sabbia andrà da pochi centimetri fino a un livello critico, mentre il 21% conoscerà un’espansione dell’arenile sabbioso. Nella famosa zona di Faro nell’estremo sud del paese, le spiagge arretreranno mediamente di 37 metri, ma in alcuni punti potrebbero sparire del tutto.

A livello regionale, le municipalità sul litorale atlantico dove le spiagge andranno quasi sicuramente perse sono 3 su 8 (38%) nell’Alentejo, 11 su 38 (29%) nell’Algarve, 7 su 25 (28%) nell’area metropolitana di di Lisbona, 20 su 40 (50%) nel Centro, 18 su 35 (51%) nel Nord e 10 su 32 (31%) nelle Azzorre. Al contrario, tutte le municipalità della Regione autonoma di Madeira vedranno le loro spiagge espandersi.

Grecia
Lungo le coste greche, l’erosione potrebbe distruggere completamente le spiagge di 188 municipalità su 1005 (19%). Nel restante 74% delle municipalità l’assottigliamento della fascia di sabbia andrà da pochi centimetri fino a un livello critico, mentre solo il 7% conoscerà un’espansione dell’arenile sabbioso. Nelle famose isole di Mykonis, Ios, Paros e Naxos nell’arcipelago delle Cicladi, le spiagge arretreranno mediamente di 70 metri, ma in alcuni punti potrebbero sparire del tutto.

A livello regionale, le municipalità dove le spiagge andranno quasi sicuramente perse sono 19 su 69 (28%) nell’Attica, 5 su 21 (24%) nell’Epiro, 24 su 96 (25%) nell’Egeo settentrionale, 8 su 147 (5%) nell’Egeo meridionale, 14 su 83 (17%) nella Grecia centrale, 27 su 75 (36%) nella Grecia occidentale, 20 su 90 (22%) nelle Isole Ioniche , 22 su 73 (30%) in Macedonia centrale, 18 su 48 (38%) in Macedonia orientale e Tracia, 12 su 119 (10%) nel Peloponneso, 5 su 32 (16%) in Tessaglia, 20 su 90 (22%) nelle Isole ioniche e 14 su 152 (9%) nell’Isola di Creta.

Italia
Lungo le coste italiane, l’erosione potrebbe distruggere completamente le spiagge di 109 municipalità su 584 (11%). Nel restante 74% delle municipalità l’assottigliamento della fascia di sabbia andrà da pochi centimetri fino a un livello critico, mentre solo il 7% conoscerà un’espansione dell’arenile sabbioso. Nella famosa zona di Rimini, le spiagge arretreranno mediamente di 40 metri, ma in alcuni punti potrebbero sparire del tutto.

A livello regionale, le municipalità sul litorale adriatico dove le spiagge andranno quasi sicuramente perse sono 3 su 7 (43%) in Friuli-Venezia Giulia, 5 su 12 (42%) in Veneto, 7 su 13 (54%) in Emilia Romagna,  4 su 25 (16%) nelle Marche, 5 su 16 (31%) in Abruzzo, 2 su 4 (50%) in Molise, 6 su 67 (9%) in Puglia, le municipalità minacciate sul litorale ionico sono 3 su 8 (38%) in Basilicata insieme a una parte delle 12 su 114 (11%) della Calabria, mentre quelle sul litorale tirrenico sono, oltre a quelle calabre, 4 su 42 (10%) in Campania, 6 su 23 (26%) nel Lazio, 5 su 33 (15%) in Toscana e 3 su 47 (6%) in Liguria. In Sicilia e Sardegna, le municipalità con spiagge destinate a svanire nel nulla sono rispettivamente 20 su 111 (18%) e 24 su 62 (19%).

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