Tracciare la filiera nel dettaglio, calcolare in anticipo il fabbisogno d’acqua, prevedere l’insorgenza di malattie delle piante. Si chiama Agricoltura 4.0, evoluzione del concetto di “agricoltura di precisione” che, grazie all’uso massiccio delle tecnologie, rappresenta il futuro del settore primario in chiave di efficienza e sostenibilità.
Automazione, intelligenza artificiale, droni, Internet delle cose sono ormai una realtà anche nelle aziende agricole italiane. E mentre il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli si è assunto l’impegno di prorogare per altri tre anni il programma “Agricoltura 4.0”, uno studio realizzato dall’Osservatorio AgriFood del Politecnico di Milano conferma che ormai il digitale è approdato nel settore agroalimentare con una crescita del 270% dal 2017. Un vero e proprio boom, che necessita di figure professionali sempre più specializzate. Profili che però oggi le aziende italiane fanno fatica a trovare sul mercato.
Da qui nasce l’idea primo italiano master in Agricoltura 4.0, attivato per l’anno accademico 2020-2021 dall’Università del Molise in partenariato con Adecco Formazione, Mylia e Modis Consulting.
Un master di secondo livello, rivolto a 20 laureati in informatica, ingegneria, scienze e tecnologie agrarie e alimentari, «per unire le competenze di agraria tradizionale a quelle ingegneristiche, con l’obiettivo di creare la figura dell’esperto in applicazioni e strumenti avanzati del settore agricolo», spiega Sara Toticchi, Eu funding manager di Adecco Formazione. «L’iniziativa nasce dalla esigenza di formare nuove figure adatte alla trasformazione delle tecniche agrarie in corso. Una lacuna del panorama formativo italiano che abbiamo voluto colmare».
Dopo uno studio sul settore, spiega Toticchi, «la domanda che ci siamo fatti è: chi nelle aziende è in grado di utilizzare e applicare al settore agrario queste tecnologie? La risposta è che servono competenze completamente nuove».
Le attività agricole oggi possono essere gestite in modo molto diverso da come di solito avviene, grazie alla implementazione di sensori, dispositivi e macchinari. Con un risparmio notevole di costi e risorse. L’agricoltura del futuro utilizzerà sempre più tecnologie sofisticate come robot, sensori di temperatura e umidità, immagini aeree, tecnologia Gps, software e reti di gestione interconnessi, consentendo alle aziende agricole di essere più redditizie, efficienti, sicure e rispettose dell’ambiente.
L’offerta formativa del master in Agricoltura 4.0, della durata di due anni, comprende materie quali Agricoltura di precisione e Cartografia, ma anche analisi dei Big Data e Tecnologie alimentari. E accanto alle hard skill, di cui si occuperanno i docenti dell’Università del Molise, Mylia ha creato un percorso ad hoc per l’insegnamento delle soft skill idonee per queste nuove figure.
Oltre alla didattica frontale, sono previste poi esercitazioni pratiche e attività di laboratorio, con un tirocinio finale nelle aziende, per toccare con mano ciò che si è appreso sui libri. E alla fine sarà Modis, società di ingegneria di The Adecco Group, a fare da intermediario tra le richieste delle aziende e il master stesso.
L’elenco degli sbocchi professionali è diversificato: non solo nelle smart farm, ma anche nelle numerose società di consulenza che oggi offrono supporto alle aziende italiane per innovarsi. «Ci sono già diverse aziende che hanno già manifestato interesse verso le figure che usciranno da questo percorso di studi», dice Sara Toticchi. Con un aspetto interessante nell’ambito della “geografia economica” italiana. «Abbiamo scelto di creare questo master in Molise», spiega Toticchi, «per l’impatto che questo tipo di formazione potrà avere sul Mezzogiorno e sulle aziende meridionali, in modo da ampliare le opportunità dei giovani laureati del Sud».
Le iscrizioni sono aperte fino al 14 settembre. Qui si trovano tutte le informazioni sul percorso di studi e le modalità di iscrizione.