Questo è un articolo dell’ultimo numero di Linkiesta Magazine + New York Times Turning Points 2022 in edicola a Milano e Roma e ordinabile qui.
Il 29 e 30 aprile a Strasburgo ci sarà la plenaria finale della Conferenza sul futuro dell’Europa in cui saranno votate le proposte discusse in questi mesi dai cittadini europei. Anche Linkiesta ha contribuito al grande dibattitto pubblico europeo organizzando Europa Futura: cinque eventi sui nostri canali social de Linkiesta per scambiare e proporre idee su come riformare l’Ue. Associazioni giovanili, influencer e militanti hanno dialogato con cinque eurodeputati e cinque comuni cittadini tra gli 800 sorteggiati per partecipare alla Conferenza.
Dalle piccole proposte pragmatiche ai grandi programmi idealistici ognuno ha condiviso la sua idea di Europa.
1. Cambiamento climatico
Secondo Linkiesta, l’Unione europea dovrebbe concentrarsi sul potenziamento della rete ferroviaria, sia quella transfrontaliera sia quella interna agli Stati membri. Per tagliare le emissioni di carbonio è necessario ridurre il più possibile le tratte aeree a corto raggio, ovvero quelle percorribili con altri mezzi più sostenibili. Molte delle rotte aeree più brevi, in Europa, potrebbero essere sostituite da un viaggio in treno di durata inferiore alle sei ore, favorendo quindi spostamenti con un impatto ambientale decisamente inferiore.
Le istituzioni europee e i governi nazionali potrebbero già ridurre i voli per i quali esiste un’alternativa su rotaia; in più si potrebbero concentrare gli investimenti nel trasporto ferroviario nazionale e internazionale, con più treni, migliori servizi e una maggiore accessibilità.
Il movimento giovanile Fridays for Future propone di fermare tutti gli investimenti nell’esplorazione e nell’estrazione dei combustibili fossili. I fondi e i sussidi risparmiati dovrebbero poi essere investiti nella transizione ecologica con politiche che riqualifichino i lavoratori dell’industria del carbone e dei combustibili fossili. L’associazione Plastic Free chiede all’Unione europea di organizzare una campagna per installare delle colonnine di depurazione dell’acqua in tutte le scuole dei 27 Stati membri. L’obiettivo è quello di permettere agli studenti di portare la propria borraccia a scuola, senza dover acquistare le bottiglie di plastica.
Nell’evento organizzato da Linkiesta, Plastic Free ha chiesto di inasprire le pene per gli ecoreati, aggiornando e ampliando la direttiva del 2008/99/CE, e anche di fissare soglie più alte e ambiziose per il riciclo della plastica in tutti gli Stati membri (in Italia nel 2019 solo il 45,5 per cento degli imballa $i di plastica è stato riciclato, il resto viene bruciato). Secondo Federica Gasbarro, la prima italiana a partecipare al Youth Climate Summit delle Nazioni Unite, scolarizzazione e discussione della cultura ambientalista sono fattori chiave nella lotta al cambiamento climatico. Per questo propone di inserire l’insegnamento dell’Educazione ambientale nelle scuole dei 27 Stati membri dell’Unione europea.
2. Stato di diritto e democrazia
Linkiesta propone di introdurre il voto per corrispondenza in tutti gli Stati membri per le elezioni parlamentari o presidenziali: si tratta di una modalità di voto inclusiva e democratica, che permette di portare nell’elettorato attivo il maggior numero possibile di aventi diritto (come chi non può recarsi al seggio per ragioni di disabilità fisica, oppure perché è domiciliato in un luogo geograficamente lontano dal posto in cui è iscritto alla lista elettorale). Durante l’evento de Linkiesta Volt ha proposto una riforma dei parti – ti europei e delle elezioni per eleggere gli eurodeputati. I cittadini dell’Ue dovrebbero votare per rinnovare l’Europarlamento lo stesso giorno, con lo stesso sistema di voto, le stesse soglie di sbarramento e lo stesso limite d’età. European People propone di destinare una percentuale del Pil di ogni Stato membro all’istruzione continua, all’università e alla ricerca. In più, la quota dovrebbe aumentare qualora la previsione del Pil dovesse essere negativa o inferiore rispetto agli anni precedenti.
3. Istruzione
L’Ue dovrebbe introdurre l’insegnamento di Storia dell’Unione europea in tutte le scuole pubbliche dei 27 Stati membri. Si tratta di inserire nei programmi delle scuole primarie e secondarie un’ora settimanale aggiuntiva per far conoscere alle giovani generazioni una parte fondamentale della storia della democrazia europea contemporanea. Già nella dichiarazione di Parigi del 2015 e nella raccomandazione del Consiglio del 2018 si sostiene l’idea di aggiungere l’insegnamento e l’apprendimento di istituzioni, valori e principi dell’Unione europea nell’agenda politica.
4. Occupazione e giovani
Il salario minimo è considerato un importante strumento di lotta contro la povertà e contro le disuguaglianze economiche. Per questo motivo Linkiesta chiede un salario minimo giovanile in tutti gli Stati membri dell’Unione europea, per facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro e garantire un’equa retribuzione anche all’inizio della carriera lavorativa. Oggi l’entità del salario minimo, negli Stati in cui è previsto dalla legge, è piuttosto variabile: non solo nell’ammontare del salario in sé, ma anche per quanto riguarda il suo rapporto con i redditi medi. Introdurre un salario minimo che stabilisca una soglia di retribuzione al di sotto della quale non si possa scendere è soprattutto un modo per arginare la povertà e garantire certezze economiche a chi lavora regolarmente e a tempo pieno. Linkiesta propone anche una legge europea che tuteli il diritto alla disconnessione e i lavoratori in smartworking.
5. Salute
Tutti i cittadini europei possono ricevere assistenza sanitaria in tutti e 27 gli Stati membri. Ma in casi di malattie gravi o incidenti particolari risulta difficile accedere ai propri dati clinici per condividerli con un medico locale. L’accesso transfrontaliero sicuro ai dati sanitari, e quindi la condivisione sicura delle cartelle mediche dei cittadini europei in tutti gli Stati membri, permetterebbe di accedere ai propri documenti sanitari elettronici da qualsiasi punto dell’Europa. Gli stessi medici hanno bisogno di cartelle cliniche affidabili per poter prestare cure migliori e nel modo più tempestivo. Ovviamente è necessario garantire il pieno rispetto del regolamento generale sulla protezione dei dati personali, che in questo caso sono particolarmente sensibili.
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