La grande rivincitaLa destra europea vuole farla finita con la democrazia (vediamo di difenderla)

Gli attacchi alla Francia di Macron e i disordini nell’Inghilterra di Starmer sono diversi solo nella forma delle azioni dei neo, post, ex fascisti italiani che vogliono sfruttare la crisi della politica per occupare le stanze del potere e riscrivere la storia a modo loro

AP/Lapresse

L’attacco alle culle dell’illuminismo avviene simultaneamente come due fulmini, in Francia e in Gran Bretagna, i Paesi dei diritti, di David Hume e Voltaire, della grande cultura europea (si sta salvando la Germania, alle prese però con quello che sembra un lento declino). Parigi è sotto attacco per le peripezie legate alle Olimpiadi, troppe e troppo clamorose, la Senna è diventata il Lete che porta all’Inferno delle “perversioni” che i benpensanti hanno visto alla inaugurazione dei Giochi: colpire la Francia vuol dire certo colpire Emmanuel Macron, il democratico che ha sconfitto le velleità dei parafascisti francesi, ma soprattutto una storia, una cultura, quell’illuminismo dell’uguaglianza che per la destra è il padre del nichilismo, il nulla che ingoia i popoli, la loro sovranità, la loro terra, il loro Dio.

Si tenta una clamorosa rivincita contro tre secoli di tolleranza e libertà, si brandisce qualunque scusa per debellare la cultura woke (quante scemenze dietro queste quattro lettere), ancora più si vuole colpire la cultura gender, facendo consapevolmente confusione, possibilmente ricorrendo, politicanti e giornalistucoli al seguito, a estemporanee nozioni di genetica sbirciate su Wikipedia o origliate nei talk show.

I francesi hanno esagerato con quell’esibizione non richiesta di grandeur? Può essere. Quale migliore occasione per i reazionari post-borbonici per prendersela con i “diversi” dai loro canoni estetico-cultural-religiosi.

E in Gran Bretagna, poi: qui la questione è diversa, non si tratta di discussioni ma di un vero assalto di massa contro gli immigrati, contro tutto, uno sfascismo di fronte al quale il neo primo ministro Keir Starmer ha giustamente reagito con durezza.

Si è infilato in questo pasticcio il miliardario Elon Musk per alimentare il caos, tassello di un mosaico più complesso della strategia antimoderna che va di moda al Cremlino e a Mar-a-lago. Già, perché in tutto questo al di là dell’oceano c’è un golpista che il tandem Harris-Walz sta cercando di fermare, e che il Cielo li aiuti.

L’Italia non manca all’appello della Grande Rivincita. Da noi si è visto nei giorni scorsi il tentativo da parte di esponenti di Fratelli d’Italia (evidentemente sentitisi incoraggiati dalle dichiarazioni di Giorgia Meloni) di delegittimare le conclusioni della magistratura sulla responsabilità dei neofascisti nella strage di Bologna. Sono cose diverse, certo, dallo scenario inglese o francese. E però tutte accomunate dalla medesima voglia di farla finita con il presunto lassismo della democrazia, con la sua stanchezza, con la freddezza della politica dei partiti democratici. Si vuole sfruttare la crisi della politica, occupare le stanze del potere e cominciare una storia diversa. Non governare il Paese ma prenderselo con le buone. E questo è quanto.

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