Corona EconomyIl Primo Maggio delle donne e l’economia al 90%

Tra la questione femminile, la fase due caotica e le paure della ripartenza, l’edizione speciale della newsletter per la Festa dei lavoratori. Ecco come iscriversi

Photo by ANDREAS SOLARO / AFP)

IL PRIMO MAGGIO DELLE LAVORATRICI
Il paradosso Un rapporto della Banca Mondiale fa notare che alcuni settori lavorativi più esposti alla crisi economica post-Covid sono tipicamente femminili: colf, cameriere, parrucchiere ed estetiste. E avendo di solito contratti meno garantiti, le donne più degli uomini rischieranno la disoccupazione. Questo a fronte di un dato rilevante: in prima linea nella sanità, tra medici e infermieri, ma anche nei supermercati, la presenza di donne è molto alta (Corriere). E chi sta fabbricando le mascherine oggi nel mondo? Sì, sempre loro (Vox).

Ritorno al futuro Magari il Covid non è una guerra, ma alla fine le dinamiche belliche sono scattate. E ora quell’“esercito industriale di riserva”, dimenticato dai decreti e dalle task force di governo, con la fase 2 e le scuole chiuse, si troverà costretto a scegliere tra l’abbandono dei figli e il ritorno sul posto di lavoro (Linkiesta). Ma non subito. Con la riapertura di attività manifatturiere e delle costruzioni, quella del 4 maggio sarà un’Italia di altri tempi, perché a tornare a lavoro saranno al 72,4% uomini. Donne e giovani resteranno a casa (Lavoce.info). E le donne saranno più caricate più di prima dei compiti dell’istruzione dei figli e delle incombenze domestiche (Internazionale).

Le conseguenze? Secondo uno studio ripreso da Fortune, il 14% delle donne durante la pandemia ha già valutato di rinunciare al proprio lavoro per occuparsi della famiglia. Un allarme arriva dal mondo della ricerca. I redattori delle riviste accademiche hanno notato che durante la quarantena le ricercatrici hanno presentato molti meno articoli del solito. Questo minaccia le carriere femminili nel mondo scientifico: «Mai visto niente di simile», dice un direttore (The Lily).

Meglio tardi che mai La prima cosa da fare quando si allenta il lockdown è la riapertura delle scuole, scrive l’Economist. Ora arriva una buona notizia per il Primo Maggio: il premier Giuseppe Conte alla fine sembrerebbe essersi convinto a valutare «la possibile riapertura, in modalità sperimentale, di nidi e scuole dell’infanzia». Il piano del governo dovrà però essere valutato prima dal Comitato tecnico scientifico, dove su 20 esperti non si trova neanche una donna (Repubblica).

 

I NUMERI DEL (NON) LAVORO
Primo maggio virtuale Playlist, radio e piattaforme: cambiano gli attrezzi del Primo Maggio. Sostituiscono piazze, palchi e striscioni. La Festa del lavoro 2020 sarà senza cortei e, si teme, senza lavoro. Ieri l’Istat ha annunciato un calo del 4,7 per cento del Pil italiano nel primo trimestre, interessato solo parzialmente dal blocco per il coronavirus. Mai dal 1995 si era registrato una contrazione tanto vistosa (Repubblica).

L’Italia inattiva I dati Istat sul lavoro a marzo diffusi ieri, i primi dopo l’avvio del lockdown, dicono che l’occupazione tiene, probabilmente grazie alla cassa integrazione allargata e al divieto di licenziamento del decreto Cura Italia. La disoccupazione invece diminuisce all’8,4%. Mentre aumentano gli inattivi: 301mila in più in un mese (Linkiesta). Ma sono cifre che vanno prese con le pinze. Anche perché i dati raccolti sono pochi e incompleti. E la bassa affidabilità si nota anche dalla situazione in controtendenza dell’Italia rispetto agli altri Paesi Ue (Lavoce.info).

La doccia fredda del Def Anche perché, nonostante il governo abbia ripetuto più volte che «nessuno perderà il lavoro per il coronavirus», nello stesso Documento di economia e finanza l’esecutivo stima che quest’anno gli occupati caleranno del 2,1%. Il che significa che si perderanno quasi mezzo milione di posti di lavoro (Corriere).

Come il Connecticut Negli Stati Uniti, la scorsa settimana sono arrivate 3,8 milioni di nuove richieste per il sussidio di disoccupazione, per un totale di 30 milioni dall’inizio della pandemia (Abc). Ma anche dall’altra parte dell’Oceano alcuni Stati hanno qualche problema con siti web che crollano davanti alle numerose richieste di sussidi (Wall Street Journal).

 

(QUASI) FASE DUE
Conto alla rovescia Da lunedì torneranno al lavoro 4,5 milioni di persone. Particolare attenzione andrà prestata alle modalità di spostamento, fanno sapere dall’Inail: il 15% dei lavoratori utilizza un mezzo pubblico, il 77% un mezzo privato, il 17,8% va a piedi o in bici, pochissimi hanno una navetta aziendale (Agi).

Tutti contro tutti Il governo dia indicazioni «ragionevoli e chiare» su come combattere il virus, ha detto Sergio Mattarella nel suo messaggio per il Primo Maggio. Ma la fase due è già finita nella morsa dello scontro. Non solo all’interno della stessa maggioranza (Huffington Post). Ma anche tra governo e regioni. Dall’esecutivo è arrivata la diffida sulle aperture in Calabria. E i sindaci a loro volta se la prendono con i presidenti di regione (Repubblica). Anche il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha parlato di misure «incerte e contradditorie» sulla fase 2, criticando l’assenza nel dpcm di un metodo di tracciamento per la diagnosi precoce.

Tracciati Il governo ha varato il decreto con le regole per la app Immuni, che dovrebbe arrivare entro fine maggio (Repubblica). Nella sua prima intervista, il leader della task force per la fase 2 Vittorio Colao ha detto che l’app sarà utile «se la scarica la grande maggioranza degli italiani», altrimenti «servirà a poco» (Corriere). Su Linkiesta abbiano intervistato uno dei fondatori di Bending Spoons, la società che realizzerà l’applicazione, per capire come finora hanno gestito i dati personali degli utenti.

Diamo i numeri Secondo un’analisi di Carisma, pubblicata da Linkiesta, i numeri del documento del Comitato tecnico scientifico, quello che avrebbe convinto il governo a una fase due rallentata, conterrebbero un errore di calcolo. La questione ha creato dibattito tra gli esperti di statistica (Linkiesta). Alla fine, i ricercatori dell’Istituto superiore di sanità hanno detto che lo scenario per cui oltre 151mila pazienti sarebbero finiti in terapia intensiva nel caso di una ripartenza totale «non è considerato come realistico» (Linkiesta).

Ignorati Intanto, la proposta di cinque statistici, tra cui due ex presidenti Istat, di usare un semplice sistema probabilistico per mappare realisticamente l’epidemia, considerando anche gli asintomatici, è stata finora ignorata (Linkiesta).

 

CON CALMA, ITALIA
Rimandati a maggio L’interlocuzione con l’Europa sui soldi a fondo perduto e le divisioni nella maggioranza su reddito d’emergenza e lavoro nero hanno fatto slittare il “decreto aprile” da 55 miliardi, ormai diventato “decreto maggio”. Un rinvio non di poco conto. Considerando che i soldi di marzo sono arrivati solo da metà aprile in poi. E non tutti i beneficiari hanno ricevuto la cassa integrazione e il bonus da 600 euro. Il consiglio dei ministri chiamato ad approvare il decreto si terrà lunedì o martedì della prossima settimana. Almeno si spera (Huffington Post).

Lista d’attesa Su una platea di 2,3 milioni di persone, stando ai dati Inps, solo 29mila lavoratori hanno ricevuto finora la cassa in deroga. Sul fronte della cassa integrazione ordinaria e dell’assegno ordinario, 4,9 milioni hanno avuto l’assegno grazie alle anticipazioni da parte delle imprese, su una platea di 7,7 milioni (Reuters).

Proposte In occasione della Festa dei lavoratori, il Forum Disuguaglianze e diversità e Asvis rilanciano al governo la propria proposta per garantire un reddito per i 6-7 milioni di lavoratori esclusi dal decreto “Cura Italia”. Intervistato da Repubblica, il segretario della Cgil Maurizio Landini dice che servirà anche un nuovo contratto per il lavoro da casa, con nuove regole su tempi e pause. E oggi parte “Collettiva”, la nuova piattaforma di Cgil per raccontare il lavoro.

Politiche attive cercasi È stato rinviato di nuovo il cda di Anpal che avrebbe dovuto approvare il piano industriale dell’agenzia. Dietro il rinvio, lo scontro tra il presidente Mimmo Parisi da una parte, e le regioni e il ministero del Lavoro dall’altra. E l’Anpal è ancora in una fase di stallo, mentre Parisi, in risposta al segretario generale del ministero, si è difeso sui suoi rimborsi spese.

 

LAVORO IN QUARANTENA
L’economia del 90% Da quando la Cina ha iniziato l’allentamento del lockdown, le fabbriche si sono riempite, ma mancano ancora grandi pezzi di attività quotidiana. Le corse in metropolitana e sui voli nazionali sono diminuite di un terzo. La spesa nei ristoranti è scesa del 40%. In tutto il mondo ricco post-blocco, la vita sarà dura, almeno fino a quando non verrà trovato un vaccino. Bisogna pensare a qualcosa di meglio prima che monti la rabbia, scrive l’Economist in copertina.

Sorry We Missed You I dipendenti americani di Amazon, da quando è iniziata l’emergenza coronavirus hanno protestato diverse volte contro l’azienda per il trattamento dei magazzinieri e le protezioni adottate. Per tutta risposta, racconta Recode, Amazon avrebbe limitato le comunicazioni tramite mailing list e forum interni, introducendo dei moderatori che pre-approvano i messaggi.

Biglietto! Con i concerti e gli spettacoli rimandati a data da destinarsi, Facebook sta pensando di introdurre la possibilità di far pagare per i live musicali, così da permettere agli artisti di monetizzare (Variety).Coalizione rider In occasione del Primo maggio, i rider di diverse città italiane hanno lanciato insieme la piattaforma comune sindacale “Diritti per i rider” (Fanpage).

Competenze per il dopo Su Lavoce.info, Tortuga fa tre proposte per ripartire, tra cui creare un “Conto personale di formazione” alla francese e dare incentivi alle aziende per l’aggiornamento continuo. Nell’attesa, qui i consigli di Morning Future sulle piattaforme di e-learning da consultare.

GOOD NEWS Per la prima volta dopo parecchi anni, da quando è iniziata la pandemia sui giornali le notizie di economia, finanza e business hanno superato quelle politiche (Axios).

 

PROMEMORIA Il terzo appuntamento dei webinar di Adecco e Linkiesta dal titolo “Ripresa economica: il ruolo fondamentale delle eccellenze italiane e del Made in Italy come motore per ripartire” si terrà il 6 maggio alle 12. Qui per iscriversi. E qui per rivedere il video dell’incontro del 24 aprile.

 

Buon Primo Maggio,
Lidia Baratta

 

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