House of BruxellesI temi della mini sessione plenaria del Parlamento europeo del 24-25 marzo

Gli eurodeputati voteranno per decidere se accelerare l’approvazione del Certificato verde digitale proposto dalla Commissione, per chiedere misure urgenti per ridurre i rifiuti marini, come gestire le nuove entrate dell’Ue e una nuova strategia per rilanciare il turismo 

LaPresse

Il 24 e 25 marzo il Parlamento europeo si riunisce nella sua mini sessione plenaria. Di seguito i temi più importanti che saranno discussi in questi due giorni dall’Aula.

La diretta del 24 marzo

La diretta del 25 marzo

Il voto su come gestire le nuove entrate dell’Unione europea
Per preparare l’avvio del NextGenerationEu il Parlamento europeo voterà mercoledì 24 marzo tre regolamenti sull’attuazione del sistema delle risorse proprie. Le leggi sono collegate alla Decisione sulle risorse proprie (DRP), approvata dal Parlamento a settembre e dal Consiglio a dicembre del 2020. Ovvero lo strumento che permetterà di prendere in prestito i 750 miliardi di euro del NextGenerationEu. Gli eurodeputati chiederanno agli Stati membri di velocizzare la ratifica del DRP. Linkiesta Europea ha raccontato come la crisi di governo in Polonia sta rallentando la ratifica di Varsavia, mettendo a rischio il NextGenerationEu. Perché se anche un solo Stato membro non ratificherà, il piano di aiuti non potrà essere erogato a tutti gli altri.

Il voto per accelerare l’approvazione del Certificato verde digitale.
Gli eurodeputati decideranno giovedì 25 marzo se utilizzare la procedura d’urgenza per approvare entro l’estate il Certificato verde digitale proposto dalla Commissione europea lo scorso 17 marzo. Linkiesta Europea ha raccontato cosa prevede questo certificato: fornirebbe alcune informazioni (la vaccinazione, il risultato negativo del test Covid-19 e/o eventuali precedenti infezioni) sui viaggiatori per facilitare la libera circolazione all’interno dell’Unione europea.

Il voto per chiedere misure urgenti per ridurre i rifiuti marini
Il Parlamento europeo chiederà giovedì 25 marzo con una risoluzione più restrizioni sulla plastica monouso e i materiali sostenibili appositamente progettati per gli attrezzi da pesca. e. I rifiuti della pesca e dell’acquacoltura rappresentano il 27% dei rifiuti marini e solo l’1,5% degli attrezzi da pesca viene riciclato. La micro e nano plastica sono una grave minaccia per la salute delle specie animali marine, per i pescatori e cittadini europei: un consumatore medio di molluschi del Mediterraneo ingerisce circa 11000 frammenti di plastica ogni anno. E il settore della pesca perde tra l’1 e il 5% delle sue entrate a causa dell’inquinamento marino.

Il voto sulla nuova strategia Ue per rilanciare il turismo
Gli eurodeputati voteranno giovedì 25 marzo un progetto di risoluzione per esortare gli Stati membri a includere i
settori del turismo e dei viaggi nei loro piani di ripresa e a considerare una riduzione temporanea dell’IVA su questi servizi. In questa risoluzione redatta dalla commissione trasporti e turismo (TRAN) del Parlamento europeo si chiederà anche un protocollo UE con criteri comuni sui test prima della partenza che stabilisca che la quarantena si possa imporre solo come ultima risorsa.

L’azione legale per proteggere il bilancio UE
Giovedì 25 marzo gli eurodeputati potrebbero decidere di portare la Commissione in tribunale se questa si rifiuterà di utilizzare il nuovo meccanismo per vincolare i fondi europei al rispetto dello Stato di diritto. Linkiesta Europa ha spiegato più volte il complicato meccanismo osteggiato da Polonia e Ungheria.

Il Parlamento europeo pretende che le nuove regole entrate in vigore il 1° gennaio 2021 siano rispettate perché giuridicamente vincolanti. A differenza delle conclusioni del Consiglio europeo, l’organo che riunisce i 27 leader che a dicembre avevano trovato un compromesso con Budapest e Varsavia per sbloccare lo stallo sul NextGenerationEu. Per gli eurodeputati quelle conclusioni non hanno alcun effetto giuridico.

Gli eurodeputati vogliono salvaguardare i valori dell’UE, sottolineando che le regole devono essere applicate e non possono essere soggette all’adozione di linee guida, che la Commissione ha annunciato di star preparando. Il Parlamento chiederà in ogni caso che queste linee guida siano pronte per il 1° giugno 2021, e che gli eurodeputati vengano consultato prima della loro adozione finale.
Se la Commissione non adempierà ai suoi obblighi e non fornirà informazioni ai deputati entro quella data il Parlamento lo considererà come una carenza e intraprenderà un’azione legale.

La valutazione dei progressi di Albania, Kosovo, Macedonia del Nord e Serbia per entrare nell’Unione europea
In questi primi mesi del 2021 la commissione affari esteri (AFET) del Parlamento europeo ha fatto il punto sui progressi
compiuti dai quattro paesi nel 2019/2020. Con una serie di relazioni ha chiesto miglioramenti in diversi settori come il sistema giudiziario, la pubblica amministrazione, il dialogo politico con le opposizioni e la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata.

Gli eurodeputati hanno espresso preoccupazione per la diffusione della disinformazione e delle minacce ibride, sottolineando che questi paesi dovrebbero continuare ad allineare la loro politica estera con quella dell’Unione europea. Come ha spiegato più volte Linkiesta Europea in realtà il tema dell’allargamento Ue ai Balcani è complicato per una serie di ragioni. Ci sono degli ostacoli posti da alcuni stati membri. Come per esempio la Bulgaria con la Macedonia del Nord. O la Francia non così favorevole all’ingresso di nuovi stati balcanici per evitare di trovarsi con democrature difficili da gestire.

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