Vladimir Putin ha sempre pensato che il tempo fosse suo complice e di certo non si sarebbe mai aspettato di trovarsi in guerra a diciotto mesi dall’inizio dell’aggressione all’Ucraina. In passato, in Transnistria – regione separatista della Moldavia – e in Georgia, dopo i primi attacchi, aveva lasciato i conflitti in una situazione di stallo: nessun accordo di pace ma neanche fronti di guerra attivi. Il conflitto in Ucraina, però, è troppo grande e troppo importante, e Putin sa che la strategia del congelamento non può funzionare. Nei prossimi mesi – come scrive Daniel Baer, direttore del Programma Europeo presso il Carnegie Endowment for International Peace su Foreign Affairs – il piano militare del dittatore russo è improbabile che resti lo stesso adottato fino a oggi.
Con l’arrivo dell’inverno, Putin sta cercando il modo di porre fine alla guerra alle sue condizioni. Non può farlo semplicemente inviando più truppe e più armi al fronte: le riserve russe sono limitate e il peso delle sanzioni internazionali è sempre maggiore. Cercherà altre vie per arrecare danni all’Ucraina. Il suo approccio potrebbe diventare più brutale, e l’Ucraina e suoi alleati devono essere pronti.
Dall’altra parte del fronte, dopo una cena a base di patatine in un McDonald’s di Kyjiv, il segretario di Stato americano, Antony Blinken, arrivato a sorpresa in città, ha rinnovato il sostegno degli Stati Uniti all’Ucraina: il 30 agosto Washington ha annunciato un pacchetto di aiuti militari del valore di duecentocinquanta milioni di dollari. «Continueremo a camminare fianco a fianco», ha dichiarato per placare le polemiche dopo settimane di discussioni sull’andamento della controffensiva.
Putin in ogni caso non si aspettava un così duraturo e costante appoggio da parte della Nato all’Ucraina. E il tempo ora si sta rivelando un nemico inesorabile. Come spiega Baer su Foreign Affairs, all’inizio della guerra, sembrava che, come al solito, il tempo fosse dalla parte di Putin. «Anche per coloro che non pensavano che la Russia avrebbe rapidamente sconfitto le forze ucraine, la maggior parte avrebbe comunque previsto che di fronte a un punto morto militare, Putin si sarebbe adattato: avrebbe logorato gli ucraini sul campo di battaglia per tutto il tempo necessario, contando sul fatto che l’Occidente avrebbe perso la sua determinazione e l’Ucraina avrebbe perso forza e speranza».
L’orizzonte in cui spera il presidente russo è la rielezione di Donald Trump, ma alle elezioni americane manca più di un anno. Sperare in una seconda vittoria di Trump è una cosa, scommettere su di essa è un’altra. E anche se Putin spera di resistere al conflitto fino alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti, vorrà comunque migliorare la sua posizione in vista di eventuali negoziati. Ciò significa che i prossimi mesi potrebbero essere particolarmente cupi per Kyjiv
Nonostante i problemi di equipaggiamento militare, Putin sarà pronto ad aumentare i crimini di guerra e gli attacchi alle infrastrutture civili. Secondo Baer, il campo di battaglia principale di quest’inverno non sarà nelle trincee lungo il Donbas.
Gli ufficiali americani dovrebbero chiarire che se Putin continua ad attaccare i civili, gli Stati Uniti rimuoveranno progressivamente le restrizioni, comprese quelle che attualmente impediscono all’Ucraina di intraprendere azioni proporzionali e discriminate su suolo russo in risposta agli attacchi russi su terra ucraina.
Inoltre, a giugno 2023, l’Unione europea, ha proposto di istituire uno strumento finanziario per la ricostruzione dell’Ucraina. Questo fondo – centinaia di miliardi di dollari – indicherà che i partner dell’Ucraina stanno pianificando un futuro di speranza per il Paese e il suo popolo. E soprattutto, tale impegno nella difesa dell’Ucraina accelererà l’orologio contro cui Putin si trova ora a correre.