L’idea che un uomo bianco possa essere la scelta migliore, anzi l’unica, quando si tratta di selezionare un designer per una maison di moda, è un’idea sbagliata, oltre che storicamente recente. Andando a studiare il passato, si scopre infatti che sono state decine di donne a disegnare il modo nel quale altre donne si vestivano, o sognavano di fare.
Da Madeleine Vionnet a Jeanne Lanvin, passando per Miuccia Prada, Germana Marucelli, Phoebe Philo, Rei Kawakubo e molte altre. Nella moda, le donne hanno sempre giocato ruoli di esponenziale importanza, e a volte hanno intravisto con grande anticipo cambiamenti epocali.
Se ad oggi la polemica che attraversa il sistema è quella relativa alla loro assenza nel ruolo di direttore creativo, a “La teoria della moda” abbiamo provato a fare un riassunto non esaustivo ma simbolico di cosa vuol dire avere una donna alla guida di un brand: sostanzialmente, significa avere una mente che disegna per una donna che esiste e vive nella realtà, e non per uno stereotipo immaginifico che abita esclusivamente nelle aspettative degli uomini.
Perché, se in passato è stato quindi possibile che le maison fossero fondate, guidate e disegnate da mani femminili, oggi si fa molta più fatica? Non è un problema nato con Sean McGirr nominato di recente da Alexander McQueen, ma ha radici ben più antiche e più complesse. Potete ascoltare la nuova puntata qui sotto premendo play, su Spotify e su tutte le principali piattaforme ad hoc.
Ascolta tutte le puntate:
-La prima puntata della seconda stagione: Moda e tracciabilità, come diventare maison (davvero) sostenibili senza tradire il proprio Dna
-La seconda puntata della seconda stagione: Moda e docufilm, il cinema sta riscoprendo il fashion system
-La terza puntata della seconda stagione: Moda e grandi eventi, il nobile obiettivo del Met Gala
-La quarta puntata della seconda stagione: Moda e leggende: Walter Albini, il «maestro dell’artificiale naturale»
-La quinta puntata della seconda stagione: Moda e archivi, dentro la memoria del fashion system italiano
-La sesta puntata della seconda stagione: Il valzer di poltrone della moda sta andando troppo veloce
-La settima puntata della seconda stagione: Il funerale del power dressing anni Ottanta
–L’ottava puntata della seconda stagione: Arnault e Pinault, gli artefici della moda di oggi (e di domani?)