Podcast series Il gender gap ai vertici del sistema moda

In passato, diverse maison sono state fondate, guidate e disegnate da mani femminili. Oggi, però, è sempre più raro. Per quali ragioni? Ne parliamo nella nona puntata della seconda stagione de “La teoria della moda”, il podcast di Linkiesta Etc a cura di Giuliana Matarrese

Ph. Claudia Ferri

L’idea che un uomo bianco possa essere la scelta migliore, anzi l’unica, quando si tratta di selezionare un designer per una maison di moda, è un’idea sbagliata, oltre che storicamente recente. Andando a studiare il passato, si scopre infatti che sono state decine di donne a disegnare il modo nel quale altre donne si vestivano, o sognavano di fare.

Da Madeleine Vionnet a Jeanne Lanvin, passando per Miuccia Prada, Germana Marucelli, Phoebe Philo, Rei Kawakubo e molte altre. Nella moda, le donne hanno sempre giocato ruoli di esponenziale importanza, e a volte hanno intravisto con grande anticipo cambiamenti epocali. 

Se ad oggi la polemica che attraversa il sistema è quella relativa alla loro assenza nel ruolo di direttore creativo, a “La teoria della moda” abbiamo provato a fare un riassunto non esaustivo ma simbolico di cosa vuol dire avere una donna alla guida di un brand: sostanzialmente, significa avere una mente che disegna per una donna che esiste e vive nella realtà, e non per uno stereotipo immaginifico che abita esclusivamente nelle aspettative degli uomini.

Perché, se in passato è stato quindi possibile che le maison fossero fondate, guidate e disegnate da mani femminili, oggi si fa molta più fatica? Non è un problema nato con Sean McGirr nominato di recente da Alexander McQueen, ma ha radici ben più antiche e più complesse. Potete ascoltare la nuova puntata qui sotto premendo play, su Spotify e su tutte le principali piattaforme ad hoc. 

Ascolta tutte le puntate:
-La prima puntata della seconda stagione: Moda e tracciabilità, come diventare maison (davvero) sostenibili senza tradire il proprio Dna
-La seconda puntata della seconda stagione: Moda e docufilm, il cinema sta riscoprendo il fashion system
-La terza puntata della seconda stagione: Moda e grandi eventi, il nobile obiettivo del Met Gala
-La quarta puntata della seconda stagione: Moda e leggende: Walter Albini, il «maestro dell’artificiale naturale»
-La quinta puntata della seconda stagione: Moda e archivi, dentro la memoria del fashion system italiano
-La sesta puntata della seconda stagione: Il valzer di poltrone della moda sta andando troppo veloce
-La settima puntata della seconda stagione: Il funerale del power dressing anni Ottanta
L’ottava puntata della seconda stagione: Arnault e Pinault, gli artefici della moda di oggi (e di domani?)

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