In attesa dell’adesione formale di Kyjiv all’Unione europea, da ieri l’Ucraina è entrata ufficialmente nel cuore delle istituzioni europee con la decisione dell’ufficio di presidenza del Parlamento europeo di intitolare a Victoria Amelina la Sala Lettura della Biblioteca.
Dedicare a Victoria Amelina, la scrittrice e poetessa ucraina ferita a morte da un missile Iskander russo il 27 giugno 2023 a Kramatorsk, la Sala lettura della biblioteca del Parlamento europeo è una scelta politica di grande valore simbolico, perché per la prima volta un pezzo delle istituzioni europee sarà intestato a una cittadina ucraina, a un’intellettuale di un Paese che resiste all’imperialismo russo (e lo fa anche per noi), a una giovane donna uccisa mentre raccoglieva sul campo le prove dei crimini di guerra russi da presentare al Tribunale dell’Aja e all’opinione pubblica internazionale.
Victoria Amelina, Vika come la chiamavano gli amici, è una martire dell’Europa e l’Europa ha scelto di ricordarla innanzitutto a sé stessa, oltre che agli ucraini sotto il continuo fuoco russo e a quei farabutti del Cremlino.
Annunciata a conclusione dei lavori di Linkiesta Academy a Bruxelles, l’intitolazione ad Amelina della sala lettura del Parlamento europeo è un’idea della vicepresidente del Parlamento Pina Picierno, un’infaticabile combattente per la libertà che onora al meglio il suo mandato istituzionale, il partito in cui milita (chissà se Elly Schlein se ne è accorta…) e il Paese che rappresenta.
La Presidente del Parlamento Roberta Metsola e l’ufficio di presidenza hanno deciso di omaggiare Amelina all’unanimità, a dimostrazione di quanto l’Europa istituzionale sia guidata da adulti quando di mezzo c’è la difesa dell’Ucraina. Complimenti dunque a Metsola, a Picierno e agli altri tredici vicepresidenti del Parlamento europeo perché continuano a tenere alta l’attenzione sull’Ucraina, a poche ore dal secondo anniversario dell’invasione russa e mentre Putin si appresta a invadere anche la Moldavia.
Il Parlamento europeo è un organo politico che sta facendo molto bene il suo lavoro in difesa dello stato diritto, ma il compito di difendere militarmente l’Ucraina, e di aiutarla a vincere, spetta ai governi nazionali dell’Unione che dovranno aumentare e accelerare la fornitura di armi e provare a fermare l’ennesima aggressione criminale di Putin alla sovranità della Moldavia, senza necessariamente attendere il risultato delle elezioni europee di giugno né quelle americane di novembre, anzi affrettandosi ad anticiparlo.
Il compito di un giornale d’opinione liberal, europeista e atlantista è quello di far circolare idee, di informare il dibattito pubblico e di dare spazio a chiunque si impegni per la democrazia, per lo stato di diritto e per la libertà di espressione.
Per questo, Linkiesta ha organizzato due giorni di dibattiti a Bruxelles che si sono conclusi con l’omaggio di Yaryna Grusha a Victoria Amelina e con la notizia della dedica a Vika della sala lettura della biblioteca del Parlamento europeo.
Linkiesta è solo un giornale d’opinione italiano che ha ricordato una martire d’Europa come Victoria Amelina negli spazi bruxellesi di Promote Ukraine, davanti ai massimi dirigenti del Parlamento europeo e agli ambasciatori di Taiwan e di Israele. Un giornale italiano, un’Unione politica europea, e tre paesi – Ucraina, Taiwan e Israele – uniti dalla consapevolezza che la battaglia per la libertà e per la democrazia è universale, e la stessa a tutte le latitudini.