Ai lettoriBuon fine settimana. E la newsletter di Gastronomika

Questa è la newsletter di Gastronomika. Esce ogni venerdì, intorno all'ora di pranzo. È un riassunto ragionato di tutto quello che abbiamo pubblicato in settimana, e ogni volta che la scriviamo ripensiamo a quello che è stato. Vi sarà piaciuto? Raccontatecelo

Settimana altalenante, quella che si sta concludendo, forse anche per la tendenza meteoropatica della Redazione: ma non ci siamo fatti distrarre dalla pioggia e ci siamo concentrati sulla situazione contingente, partendo dal caffè mattutino portato a domicilio (ma ci piace veramente?) e dalle ghost kitchen che stanno presidiando il mercato del delivery. Come qualcun altro, bello grande, che ha deciso di fare shopping e di diventarlo ancora di più. 

Il dibattito sui migranti e l’agricoltura ci ha permesso di fare il punto su caporalato e insostenibilità di un modello che dovrebbe essere superato. Le lacrime del Ministro Bellanova ci fanno sperare. 

L’idea di avere una visione internazionale ci piace sempre molto, e per farlo siamo andati fino a Shanghai, per raccontare come la ristorazione si sta riprendendo, e abbiamo conosciuto un milanese yemenita, cuoco per amore. Tornando abbiamo fatto un giro lungo, e sulla strada abbiamo incontrato la nostra nuova inviata: da oggi avremo un filo diretto con la California, e abbiamo iniziato parlando degli orti: nuova risposta alla penuria di frutta e verdura. Chissà se negli Stati Uniti torneranno poi tutti cowboy, visto che oltreoceano manca anche la carne. È sempre colpa del virus, ma forse in questo caso per il pianeta non è nemmeno un dramma.

Per quel che riguarda la tavola, qui come sempre siete in buone mani: se prevedete un fine settimana di degustazione etilica siete in ottima compagnia e vi abbiamo suggerito tutti i modi per approvvigionarvi  Sul menu, abbiamo pochi dubbi: vi offriamo tutto il nostro archivio di ricette su un piatto d’argento. Siete comunque indecisi? Allora facciamo noi: un crudo di gamberi da sballo, il risotto con asparagi e cozze di Fraglia food, o gli spaghetti di Ivan Milani. Per chiudere, un piatto impegnativo da preparare con calma, la crème brûlée di porri asparagi, luppolo erbe e fiori. Tanto, con la crisi della critica gastronomica, non avremo problemi di recensioni negative. Su tutto, che ne dite di un po’ di bollicine? Ci hanno spiegato che potrebbero salvare l’Italia del vino, e noi non possiamo che essere nazionalisti, per una volta. Nel cestino, il pane in cassetta alla giapponese: un must per colazioni e merende, ma soprattutto per un toast da perdere la testa. Per la farina, ormai sappiamo quale scegliere. Del resto, ce lo ha spiegato anche una redattrice appassionata di storia che in queste settimane abbiamo patito di tutto, tranne la fame  Come darle torto? 

Buon ultimo pomeriggio della settimana lavorativa: anche se boh, ormai è tutto un flusso identico a se stesso, chissà se nel fine settimana voi lavorerete? Per certo non si riposeranno chef e ristoratori dell’Emilia Romagna, che forse hanno trovato un modo alternativo di riaprire i loro locali: in bocca al lupo. Noi di sicuro daremo una letta alla stampa internazionale, degustando il vino che nasce nella laguna veneziana, sommerso dall’acqua alta, piegato dal virus, e ugualmente combattente. Saremo altrettanto bravi? Almeno proviamoci. 

Buona cucina, 

Anna Prandoni 

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